Come fanno le piante a localizzare sempre le fonti d'acqua più vicine, anche quando nel suolo non ci sono tracce di umidità? Semplice: si mettono in ascolto. Le radici sono in grado di percepire le vibrazioni acustiche causate dal rumore dell'acqua, di valutare se sono autentiche e, solo a quel punto, di prendere decisioni sulla direzione in cui svilupparsi.
Non mi freghi. Un gruppo di biologi dell'Università dell'Australia Occidentale ha messo alla prova "l'orecchio musicale" di alcune piante di pisello, con le radici separate in vari tubicini. Dapprima le piante hanno dimostrato di saper distinguere il suono prodotto dall'acqua che scorreva in un lavandino dalla registrazione di quello stesso suono. Le radici hanno riconosciuto l'originale e si sono dirette verso di esso.
Non solo, quando in una seconda parte dell'esperimento le radici hanno potuto "ascoltare" il rumore d'acqua che scorreva nel suolo e quello del flusso in un lavandino, si sono sviluppate a colpo sicuro verso il primo suono, dimostrando di preferire, tra le varie fonti idriche, quelle presenti nel proprio habitat naturale.
Bussola naturale. Secondo gli autori dello studio, le piante sfruttano le vibrazioni sonore per prendere decisioni comportamentali. Inizialmente, le radici si orientano in base alla provenienza del suono dell'acqua. Solo in un secondo momento, trovano il punto preciso da cui "bere" analizzando l'umidità del suolo.
L'esperimento spiega perché talvolta, le radici si muovano verso i tubi dell'acqua anche quando questi sono sigillati e l'umidità non passa. Allo stesso tempo, chiarisce come anche le piante possano risentire dell'inquinamento acustico, che potrebbe rendere più difficile la localizzazione di nutrienti.