Gli scienziati della Nasa hanno catturato le prime foto ravvicinate di A68, l'iceberg di quasi 6.000 km quadrati di superficie che tra il 10 e il 12 luglio 2017 si staccò dalla piattaforma glaciale antartica Larsen C.
Incontro ravvicinato. Negli ultimi mesi le immagini satellitari hanno documentato la frattura tra il blocco di ghiaccio e l'ice shelf estendersi progressivamente fino a 160 km di lunghezza. Ma soltanto a fine ottobre è stato possibile fotografare questo fenomeno di calving - o distacco - da vicino (nella foto qui sotto: A68, in lontananza, visto dalla piattaforma Larsen C).
From yesterday's #IceBridge flight: Looking out from the sea ice to iceberg A68, which calved from Antarctica's Larson C ice shelf in July pic.twitter.com/0oq9dzUbz1
— NASA ICE (@NASA_ICE) 1 novembre 2017
«Sono rimasto scioccato, perché abbiamo volato sopra all'iceberg e sembra fare ancora parte della piattaforma di ghiaccio, visto quanto è esteso e le condizioni della sua superficie» spiega Nathan Kurtz, il glaciologo della Nasa che ha scattato queste foto nel corso dell'Operation IceBridge, una missione della Nasa che monitora le condizioni dei ghiacci polari con immagini aeree. «Vederlo completamente staccato, vedere questo massiccio blocco di ghiaccio fluttuare là fuori, è stato sorprendente».
From yesterday's #IceBridge flight: The edge of Larsen C Ice Shelf with the western edge of iceberg A68 in the distance pic.twitter.com/lN4lHanIfY
— NASA ICE (@NASA_ICE) 1 novembre 2017
Sorvegliati speciali. Operation IceBridge continuerà a monitorare le piattaforme di ghiaccio antartiche - le parti terminali dei ghiacciai continentali che arrivano in mare e galleggiano su di esso, estendendosi come mensole - fino a fine mese.
Scopo della missione è capire come gli iceberg interagiscano con il mare dopo il distacco, e se in quello che è un processo di ablazione naturale dei ghiacci abbia giocato un ruolo anche il riscaldamento globale.
Il ghiaccio che resta. Per riuscirci sono stati messi in campo strumenti radar capaci di misurare spessore e stratificazione dei ghiacci, e telecamere infrarosse per rilevarne la temperatura superficiale. Un altro parametro sotto osservazione è la velocità di fusione e scivolamento dei ghiacci di Larsen C, sopra e sotto l'acqua: gli iceberg staccatisi infatti non determinano un innalzamento del livello del mare (poiché sono già ghiaccio in acqua), ma possono favorire lo scivolamento del resto della piattaforma, che prima "bloccavano".