Sì, in inverno le cascate di montagna possono gelare, trasformandosi in eccezionali palestre per gli alpinisti. Affinché ciò accada, però, la temperatura deve scendere sotto zero (ma non troppo), il volume dell’acqua coinvolta non dev’essere eccessivo (altrimenti è difficile che ghiacci) e la velocità di caduta della cascata non dev’essere troppo elevata, ma nemmeno troppo scarsa. L’acqua che precipita può ghiacciare perché durante la caduta tende a formare goccioline staccate l’una dall’altra, le quali entrando in contatto con l’aria o con la roccia fredda ghiacciano facilmente.
Temperature critiche
Le condizioni ideali per la formazione di una cascata di ghiaccio prevedono una certa escursione termica tra il giorno e la notte, ma con valori assoluti di temperatura non esasperati. Di giorno la temperatura non deve andare più di qualche grado sopra lo zero e di notte non si deve scendere a valori polari. Infatti, temperature troppo alte durante il giorno farebbero sciogliere la neve (e si avrebbe un eccessivo apporto di acqua alla cascata), mentre temperature notturne troppo basse ghiaccerebbero l’acqua, impedendo l’afflusso di quest’ultima alla cascata.