Maestosa e bellissima, nella sua potenza. Così appare una formazione temporalesca da 11.200 metri di quota. A fotografarla, dopo averla aggirata, è stato Santiago Borja (@CuePilot), pilota di una compagnia aerea, mentre conduceva un Boeing 767-300 a sud di Panama, verso l'America Latina.
Sotto i fari. L'uomo, che alla passione per il volo unisce quella per la fotografia, ha approfittato di un lampo per ritrarre una tempesta che si addensava sul Pacifico. Per un attimo l'anatomia del cumulonembo è parsa chiaramente visibile: si notano la corrente ascensionale (updraft), l'incudine (la formazione piatta che si protende, come una mensola, nella parte sommitale), e l'overshooting top, quella sorta di cupola visibile sopra all'incudine, prodotta dalla corrente ascensionale che "buca" il limite della troposfera.
Il caos e la pace. Scattare al buio pesto e in piena turbolenza non è stato un gioco - e la dice lunga su quanto i piloti siano tranquilli, anche in situazioni simili: «Le tempeste sono insidiose, perché i lampi sono molto rapidi, non c'è un treppiede e c'è il riflesso delle luci interne» ha raccontato Borja al Washington Post. «Amo questa foto perché si percepiscono la dimensione e la potenza della tempesta. E allo stesso tempo è incredibile come le si possa volare attorno tranquillamente, senza esserne toccati».
Lo scorso aprile, l'astronauta britannico Tim Peake aveva fotografato una tempesta sul Nepal, dalla Cupola della ISS. Anche in quel caso, incudine e overshooting top erano chiaramente visibili.
I’m guessing there was an impressive storm going on under that cumulonimbus cloud! https://t.co/zuokgF17ZW pic.twitter.com/F6QlwB4jXW
— Tim Peake (@astro_timpeake) 26 aprile 2016