Cuscuta è un genere di piante angiosperme che comprende più di 200 specie di piante parassite, parenti del convolvolo e diffuse più o meno in tutto il mondo, in particolare nelle regioni temperate e tropicali. È molto particolare: è una pianta senza radici e senza foglie, ma sopravvivere e produce fiori. Da qualche anno si è scoperto che la cuscuta sfrutta la pianta ospite non solo per il nutrimento, ma anche per la trasmissione di informazioni; ora, uno studio pubblicato su PNAS dimostra che proprio questa caratteristica è alla base del suo peculiare processo di fioritura.
Niente foglie, niente fiori? La specie analizzata nello studio, una collaborazione tra il Max Planck Institute e la Chinese Academy of Sciences, è la Cuscuta australis, che come le altre specie del genere Cuscuta è priva di radici e foglie e si attacca alla pianta parassitata grazie a un organo specializzato, l'austorio, grazie al quale assorbe i nutrienti che le servono per vivere. La cuscuta, però, ha un ciclo vitale analogo a quello delle piante non parassite, e ogni anno fiorisce; il problema è che, nelle piante normali, questo processo è regolato a livello delle foglie, che rispondono agli stimoli ambientali che incoraggiano la fioritura e sintetizzano una proteina, la Flowering Locus T (FT), che serve per dare il via al processo. Come fa la cuscuta, che non ha foglie?
Austorio all'ascolto. La risposta, dice lo studio, è nello spionaggio: la cuscuta è in grado di percepire la produzione di FT da parte della pianta ospite e di far partire la propria fioritura di conseguenza. In che modo? Per scoprirlo il team di ricerca ha "taggato" alcune di queste proteine di modo da poterle seguire nel loro percorso, e ha scoperto che dopo aver svolto il loro compito le FT migrano nel corpo della cuscuta, che di fatto quindi le ruba all'ospite e le sfrutta per i suoi scopi. C'è un motivo dietro alla necessità di sincronizzare la propria fioritura con quella dell'ospite: se la cuscuta fiorisse troppo tardi i suoi fiori non avrebbero a disposizione abbastanza energia per crescere (perché la pianta ospite l'avrebbe già consumata per nutrire i propri semi), se invece fiorisse in anticipo rischierebbe di sfiorire troppo presto e di non poter sfruttare il surplus di cibo presente nell'ospite durante la sua fioritura.