Vi ricordate l'eruzione del vulcano Hunga Tonga Hunga Ha'pai del 2021? Era il 15 gennaio e se ne parlò per giorni, perché si trattò di un'eruzione particolarmente spettacolare, la più violenta del XXI secolo, che sollevò un pennacchio di acqua e vapore alto oltre 50 chilometri e causò uno tsunami i cui effetti si sentirono fino in Perù. Quell'eruzione ebbe anche un altro effetto collaterale, meno discusso ma che ora diventa il soggetto di uno studio pubblicato su mBio: la distruzione di un'isola nata appena sette anni prima in seguito a un'altra eruzione, e sulla quale gli scienziati avevano trovato tracce di vita particolarmente interessanti.
L'isola neonata. Tonga sorge sopra una delle zone vulcaniche più attive del pianeta, e il vulcano Hunga Tonga è stato particolarmente impegnato negli ultimi anni. Dopo un'eruzione di dimensioni rispettabili nel 2009, quella avvenuta a cavallo tra il 2014 e il 2015 ha prodotto addirittura una nuova isola, formatasi il 16 gennaio 2015 e che, secondo gli esperti, avrebbe dovuto avere solo pochi mesi di vita. In realtà l'isola, battezzata con poca fantasia Hunga Tonga Hunga Ha'apai, è sopravvissuta al periodo critico, al punto che un team dell'università di Boulder, in Colorado, ha deciso nei primi mesi del 2015 di costruirci un campo base temporaneo: il loro scopo era quello di monitorare i primi anni di vita di un nuovo ecosistema, e scoprire in che modo (e in che ordine) la vita l'avrebbe colonizzato.
Solo sette anni. Il team si aspettava di trovare sull'isola comunità di microrganismi simili a quelle che si formano, per esempio, dopo la ritirata di un ghiacciaio. Al loro posto, invece, hanno trovato batteri di altro tipo, che per il loro metabolismo usano lo zolfo e altri gas presenti in atmosfera e derivanti dall'eruzione vulcanica. Una comunità nuova e sorprendente, che però è durata troppo poco: l'eruzione del gennaio 2021 ha spazzato via l'isola di Hunga Tonga Hunga Ha'Pai, realizzando così, con sette anni di ritardo, la profezia dei succitati esperti. Niente isola, niente studio sui suoi batteri: Nicholas Dragone, il primo autore della ricerca, dice che il suo team è in attesa della nascita di un'altra isola simile per continuare il lavoro.