Quanta energia ci vuole per costruire il cuore di un computer? Moltissima.
Per creare pochi microchip è necessaria la stessa energia che serve per costruire un'automobile. |
L'invenzione dei circuiti integrati sembrava il primo passo verso una società meno inquinante. Ma ecco che uno studio pubblicato su Environmental Science and Technology fa le pulci al microchip dal punto di vista ambientale. E scopre che, anche se il prodotto è piccolo, il suo “peso ambientale” è molto grande. Gli scienziati hanno calcolato che per produrre un microchip di due grammi si usano fino a 1,6 chilogrammi di combustibili fossili e composti chimici. I ricercatori hanno condotto una valutazione del ciclo di vita di un microchip di memoria da 32 Megabyte, a partire dai materiali grezzi fino al prodotto finale. Nel conto è entrata, con i combustibili fossili, anche l'energia utilizzata per la produzione. La ricerca ha dato questi risultati: 1,5 chilogrammi combustibili fossili, 0,073 chilogrammi di composti chimici, 31,9 litri d'acqua e 0,7 chilogrammi di gas (in particolare azoto). Il rapporto totale tra peso di materiali usati e prodotto finito è di 630 a 1; per confronto, il rapporto tra materiali utilizzati e un'automobile è di 2 a 1.
Energia a perdere. Anche la produzione di un intero computer sembra utilizzi una grande quantità di energia: per costruire cinque computer si utilizzano 28 gigajoule (l'unità di misura dell'energia). Per una sola automobile, si usano invece 46 gigajoule. E certo il peso di un'automobile è molto più elevato. «L'impronta ecologica di un chip è molto superiore di quello che potrebbero suggerire le sue minuscole dimensioni» dice Eric Williams, dell'università dell'Onu a Tokyo. Siamo ancora lontani dall'ufficio “dematerializzato”, quasi privo cioè di impatto sull'ambiente.
(Notizia aggiornata al 20 novembre 2002)