Cartoline dall'Italia contaminata
Sono 54 - quelli più importanti, riportati nel censimento 2008 dell'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (vedi il documento): ne abbiamo raccontati una decina nel nostro dossier Mostri permanenti, e abbiamo invitato i lettori a mandarci fotografie e testimonianze. Ecco una prima selezione di quello che avete inviato.
Si chiamano siti di interesse nazionale, ma non sono chiese, musei, monumenti. Sono i luoghi più inquinati d'Italia. Sono 54 - quelli più importanti, riportati nel censimento 2008 dell'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (vedi il documento): ne abbiamo raccontati una decina nel nostro dossier Mostri permanenti, e abbiamo invitato i lettori a mandarci fotografie e testimonianze. Ecco una prima selezione di quello che avete inviato. (A cura di Raymond Zreick, 19 giugno 2009)
YOURSELF, te stesso, come davanti a uno specchio, tracciato a caratteri rabbiosi sulla facciata di uno degli edifici della Caffaro, a Brescia. «Ho scoperto la Caffaro per caso, spinto dalla curiosità del fotoamatore. Conoscevo la sua storia, avevo avuto modo di sentire qualche amara testimonianza sui decessi dei lavoratori. La fotografai volutamente in una giornata grigia, cercando di enfatizzare la sensazione di angoscia del relitto industriale. Cercavo anche qualche "segno umano" che potesse parlarmi del passato e del presente, quando ho visto "yourself"...» (Foto e commento di giangenti)
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PER SAPERNE DI PIÙ
# Mostri permanenti: Brescia, il caso Caffaro
# I 10 luoghi più inquinati della Terra
# Cartoline dal Mondo: viaggio fotografico nelle Terre Sporche
«Il disegno della foto si trova sul muro perimetrale della fabbrica, in via Milano accanto a un secondo murale di cui però non ho la fotografia. Su questo lato c'è un cancello, ora sempre chiuso, che una volta fungeva da ingresso principale. Probabilmente i due disegni sono opera di uno stesso centro sociale: lo dico perché il secondo è "firmato" e lo stile sembra coincidere. Questo secondo disegno riproduce due mani che afferrano e piegano le sbarre di una grata.» (Foto e commento di granmadue)
CERCASI TESTIMONI Hai una buona fotografia del secondo murale di cui parla granmadue? C'è tra i nostri lettori chi può (e vuole) raccontare i due graffiti?
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# Mostri permanenti: Brescia, il caso Caffaro
# I 10 luoghi più inquinati della Terra
# Cartoline dal Mondo: viaggio fotografico nelle Terre Sporche
Campania. Pochi mesi fa immagini come questa popolavano ogni edizione dei notiziari di tutte le reti televisive ed erano in prima pagina persino sui più importanti quotidiani internazionali? Poi cos'è successo? La spazzatura è sparita dalle strade di Napoli e dintorni? (per tranquillizzare gli ansiosi diciamo subito che non è la stessa recentemente apparsa a Palermo...). Raccolta differenziata, discariche e inceneritori stanno funzionando?
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# Mostri permanenti: Pianura (Napoli, Campania)
# I 10 luoghi più inquinati della Terra
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Foto: bisogna essere bardati come in una centrale nucleare per rimuovere le lastre di eternit ancora così comuni sui tetti di molte case e capannoni industriali; nel riquadro: fibrille dell'amianto.
La parola amianto viene dal greco amíantos, che tradotto significa indistruttibile, incorruttibile... È un minerale dai cristalli aghiformi detti fibrille, ed è ignifugo, ossia inattaccabile dal fuoco. Mescolandolo al cemento si ottiene l'eternit, il cui nome viene dal latino aeternitas, eternità. Dall'eternit si ricavavano tubazioni, pannelli isolanti e quelle tipiche lastre ondulate che ancora oggi si vedono sui tetti di alcuni edifici e capannoni industriali. Dal 1992 è stato messo al bando nei paesi occidentali perché provoca asbestosi (malattia polmonare cronica conseguente all'inalazione delle fibrille) e tumori al polmone e alla pleura. Viene ancora estratto, soprattutto in Canada, Cina, India e Russia, ed è utilizzato nei paesi in via di sviluppo.
AGGIORNAMENTI Segnaliamo qui una pubblicazione recente, Lo Stato dimentica l'amianto killer, di Ezio Bonanni (avvocato), il quale sulla quarta di copertina del libro scrive: «Questo libro narra la storia dell'amianto, il pericoloso killer responsabile della morte di migliaia di operai, dei loro familiari e di intere famiglie che ancora aspettano giustizia. In questo scritto sono raccolti gli atti, le testimonianze e le argomentazioni giuridiche contro lo Stato italiano e l'Inail presentate alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo dalle associazioni che da anni si battono in fabbrica e nel territorio per la difesa della salute e della vita umana. L'amianto è anche un'emergenza sociale e la lotta per ottenere giustizia per tutte le sue vittime, per metterlo definitivamente al bando, è una battaglia di civiltà che riguarda tutti gli abitanti del pianeta.»
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# Mostri permanenti: Casale Monferrato (Alessandria, Piemonte)
# Lo Stato dimentica l'amianto killer, di Ezio Bonanni, 13 euro
# I 10 luoghi più inquinati della Terra
# Cartoline dal Mondo: viaggio fotografico nelle Terre Sporche
«Ho scattato questa fotografia a Brucoli, a una mezz'ora d'auto da Priolo, dove un allevatore abusivo ha scorazzato indisturbato per decenni fino a quando qualche cittadino, me compreso, ha deciso di sporgere denuncia. Le mucche giravano indisturbate e incustodite per il centro abitato, invadendo terreni altrui e pascolando tranquillamente alla mensa della spazzatura - sempre abbondante grazie alla latitanza delle istituzioni e a qualche forma di connivenza. Alcune aziende casearie del territorio hanno utilizzato "allegramente" per anni il latte di questi bovini (una di queste aziende è stata inquisita nei mesi scorsi). Solo dopo dieci anni dalle prime denunce la magistratura è intervenuta scoprendo numerose irregolarità e sequestrando definitivamente i capi di bestiame.» A parlare è Palmiro Prisutto, parroco di Brucoli, autore della foto. «Peccato che li abbiano sequestrati», aggiunge all'improvviso, «potevamo risolvere così il problema dello smaltimento dei rifiuti, senza spendere soldi per quel termovalorizzatore che vogliono costruire...»
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# Mostri permanenti: Priolo (Siracusa, Sicilia)
# Augusta vuole vivere
# Il terremoto dei silenzi
# I 10 luoghi più inquinati della Terra
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«Dopo essere stati contaminati dagli inquinanti industriali e per lungo tempo abbandonati, i terreni attorno alle industrie sono diventati improvvisamente fertili. Qui siamo a Marina di Melilli, a pochi minuti da Priolo: sullo sfondo si vede la centrale Archimede dell'Enel. Nell'acqua di falda usata anche per irrigare i campi sono stati trovati un'infinità di agenti inquinanti cancerogeni e perfino idrocarburi già raffinati.» (Foto e commento di Palmiro Prisutto, parroco di Brucoli)
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# Mostri permanenti: Priolo (Siracusa, Sicilia)
# Il terremoto dei silenzi
# I 10 luoghi più inquinati della Terra
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«Porto di Augusta: la battigia inquinata dagli idrocarburi. Questa foto l'ho scattata nel 1980. Dal 1949 al 1985, anno in cui è entrato in funzione l'impianto di depurazione consortile IAS tutto veniva scaricato in mare. Si stima che nei fondali del porto di Augusta siano sedimentati 18 milioni di metri cubi di fanghi tossici. Si è parlato di bonifica della rada, ma questa è... mission impossible! Chi inquina non paga, pagheranno gli inquinati: il profitto è privato e le perdite sono pubbliche. Ho paura che quei fanghi resteranno lì come bomba ecologica per i secoli futuri.» (Foto e commento di Palmiro Prisutto, parroco di Brucoli)
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# Mostri permanenti: Priolo (Siracusa, Sicilia)
# Il terremoto dei silenzi
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«1979, moria di pesci nella rada di Augusta. Gli sversamenti negli anni Settanta erano continui e spesso hanno provocato estese morie di pesci. Anche oggi mangiare pesce ad Augusta è certamente un rischio perché la provenienza non è accertabile. Purtroppo le istituzioni non riescono a fermare tutti coloro che nel porto vanno ancora a pescare benché sia tassativamente vietato dal 2003.» (Foto e commento di Palmiro Prisutto, parroco di Brucoli)
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Foto: lische di pesci pescati nella zona di Augusta. «L'inquinamento ha compromesso anche la catena alimentare. Queste sono orate, saraghi e altre varietà di classici "pesci da ristorante", anche piuttosto cari. Il problema dei pesci malformati è noto dal 1979-80. Abbiamo tutto l'elenco degli inquinanti censiti nei fanghi della rada di Augusta, a disposizione di chiunque lo voglia, ma in particolare è il mercurio a provocare queste alterazioni genetiche. Lo studio è della dottoressa Mara Nicotra.» (Foto e commento di Palmiro Prisutto, parroco di Brucoli)
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# Mara Nicotra, ricercatrice, è nata e vive a Melilli. Ha conseguito la laurea in Scienze Naturali e il Dottorato di Ricerca all'Università degli Studi di Catania. Si occupa di ambiente e salute, in particolare studia le cause dell'inquinamento industriale sugli organismi marini. Ha pubblicato lavori scientifici nel settore della biologia marina su riviste nazionali inerenti l'inquinamento marino ed i pesci malformati della rada di Augusta (Sicilia orientale). Ha contribuito alla realizzazione dei documentari La bomba ecologica di Stefano Pietrantonio per TG2 Dossier e Crimini di pace di Antonio Bellia. Per Morrone Editore ha pubblicato Melilli, Priolo, Augusta... verso uno sviluppo ecosostenibile.
# Mostri permanenti: Priolo (Siracusa, Sicilia)
# Il terremoto dei silenzi
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# Cartoline dal Mondo: viaggio fotografico nelle Terre Sporche
Priolo, estate 2005, stessa spiaggia, stesso mare, stesso panorama di tanti anni fa. Fino ai '50 qui c'era giusto un paesino di pescatori che, con l'apertura delle prime raffinerie, improvvisamente divenne uno dei poli petrolchimici più importanti d'Italia. Oggi il lungomare è così. Quando va bene. Quando non c'è un incendio o una fuga di vapori tossici e asfissianti. (Foto di LaPetra)
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# Priolo (Siracusa, Sicilia)
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Non sono le alghe rosse che ogni tanto d'estate trasudano dall'Adriatico. Non sono fanghi o argille pronte per essere spalmate su ogni centimetro di pelle per sentirsi poi più freschi, belli, giovani. Non sono terre colorate per tingere tessuti leggeri e trasparenti.
Sono veleni, cocktail letali di idrocarburi, composti al cloro arsenico, metalli pesanti, derivati radioattivi dalla lavorazione del fosforo e decine di altre sostanze cancerogene disciolte nell'aria e nell'acqua di Porto Marghera. Gli operai deceduti per tumori causati dall'esposizione a queste sostanze sarebbero almeno 157...
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# Porto Marghera (Venezia, Veneto)
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Meda (Milano), 10 luglio 1976. Dal reattore A101 dell'Icmesa (Industrie Chimiche Meridionali S.A., industria farmaceutica di proprietà della multinazionale svizzera Hoffman-La Roche) una nuvola bianca carica di diossina si espande verso Seveso, Desio e Cesano Maderno. Nei mesi successivi si dirà che erano un paio di chili, forse una decina, comunque non più di trenta... Dopo quattro giorni cominciano a morire galline, uccelli, conigli: nel giro di poche settimane saranno 80.000 gli animali morti o abbattuti. Le foglie degli alberi ingialliscono e cadono, gli alberi muoiono. Si constatano i primi casi di intossicazione nella popolazione: gli operai esposti direttamente alla contaminazione sono 158, ma, a parte il numero dei lavoratori in servizio, a distanza di trentacinque anni un bilancio definitivo non è mai stato fatto e resta imprecisato il numero di bambini sfigurati dalla cloracne e delle donne in gravidanza che hanno preferito abortire. Il 15 luglio il sindaco emana un'ordinanza di emergenza: divieto di toccare la terra, gli ortaggi, l'erba e di consumare frutta e verdure, animali da cortile, di esporsi all'aria aperta. L'esercito sfolla un migliaio di persone che abitano in quella che in linguaggio militare viene chiamata "zona A", che si distingue dalla "B" e dalla "C" per il livello della contaminazione...
BASTA LA PAROLA! Seveso è il primo caso conclamato di contaminazione ed emergenza ambientale in Italia. Negli anni successivi servirà da riferimento e da ispirazione alla Direttiva Seveso (la direttiva europea che impone agli stati membri di identificare i propri siti a rischio). E col tempo "seveso" è diventata anche un'etichetta pronta all'uso in tante zone contaminate d'Italia, come a Taranto, la Seveso del Sud.
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# Mostri permanenti: viaggio nell'Italia contaminata
# Che cosa sono le diossine?
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I bambini sono i soggetti più sensibili alle diossine. A loro è dedicata l'associazione Bambini contro l'inquinamento, fondata dal dottor Giuseppe Merico. Nel giugno 2008, duemila tra lettere e disegni fatti dai bambini delle scuole elementari di Taranto sul tema dell'inquinamento sono state raccolti in un libro, Sognando nuvole bianche. (Foto di Grazia Benedetti)
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# Mostri permanenti: Taranto (Puglia)
# Sognando nuvole bianche (file PDF, 20 MB)
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