Nei fondali di Golfo Aranci è arrivata un'alga che minaccia di invadere i mari della Sardegna
Un subacqueo esamina le prime pianticelle di Caulerpa taxifolia, un'alga invadente, trovate a Golfo Aranci, nei pressi di Olbia. Sotto, le foglie di Caulerpa Clicca qui per vedere da vicino le foglie della Caulerpa. (Attenzione, l'immagine è circa 100 kbyte.) Foto Egidio Trainito. |
Continua l'avanzata della cosiddetta alga assassina verso la conquista del Mediterraneo. Da pochi giorni è stata avvista anche nelle acque della Sardegna, che era rimasta finora incontaminata dall'invasione. E ora ci si aspetta il peggio. La cosiddetta alga assassina (Caulerpa taxifolia) è una specie che vive nelle acque tropicali dell'Atlantico e del Pacifico, e che si è diffusa nel Mediterraneo nel giro di pochi anni, perché si è sviluppato un ceppo di Caulerpa che resiste al freddo, che è stato accidentalmente liberato dall'acquario di Monaco. La minaccia dell'alga per gli ecosistemi del Mediterraneo è concreta: cresce molto velocemente e ricopre in fretta grandi superfici, formando veri e propri tappeti sui quali poche specie possono vivere. La Caulerpa può arrivare a 3 metri di lunghezza e sopraffare le distese, tipiche del Mediterraneo, di Posidonia oceanica, una pianta che forma grandi praterie in cui si schiudono e si sviluppano milioni di uova di moltissimi pesci, anche specie di grande valore commerciale.
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L'invasione dell'ultra-alga. Dal 1984, anno in cui è stata osservata per la prima volta nelle acque davanti all'acquario di Monaco, l'alga ha cominciato a diffondersi in tutto il Mediterraneo; prima le coste della Francia e della Liguria, poi quelle toscane, (compresa l'Elba) calabre, siciliane e addirittura della Croazia. Non si avevano però notizie, fino a pochi giorni fa, della presenza dell'alga in Corsica e in Sardegna. L'alga è stata però avvistata in un'area di grande interesse naturalistico, nella cosiddetta Città delle nacchere a Golfo Aranci, nei pressi di Olbia, dove c'è una concentrazione straordinaria appunto di nacchere, grandi conchiglie in forte diminuzione in Sardegna. L'alga potrebbe arrivare addirittura nei fondali dell'arcipelago della Maddalena, tra i più belli della Sardegna. Dice Egidio Trainito, decano dei gestori di diving sardi, e uno dei primi che ha visto l'alga: «Per ora ci sono solo poche piante, non più di 40-50, ma potrebbe diffondersi in fretta. Si può ancora intervenire e l'idea sarebbe quella di "soffocarla" con l'ipoclorito di sodio, la candeggina, che però è un sistema di portata limitata.» Il comune di Golfo Aranci ha subito convocato una Conferenza di Servizi per prendere le misure necessarie ad impedire la diffusione dell'alga nei fondali circostanti, e nella vicina Area Marina Protetta di Tavolara-Coda Cavallo.
(Notizia aggiornata al 24 settembre 2002) |