Secondo la WMO (World Meteorological Organization) un fulmine caduto nel sud della Francia, vicino alla Costa Azzurra, il 30 agosto 2012, ha segnato il record mondiale di durata, in quanto si è sviluppato ininterrottamente per 7,74 secondi. Una durata che ha dell’incredibile perché solitamente i fulmini non durano più di 2 secondi.
Il 20 luglio 2007 invece, lo Stato dell’Oklahoma, negli Stati Uniti è stato interessato dal fulmine più lungo: si è sviluppato in orizzontale per 321 chilometri.
Questi valori non sono stati rilevati solo per determinarne il record, ma «sono stati estrapolati da rilevamenti a livello mondiale perché i fulmini sono uno dei peggiori rischi meteorologici che ogni anno costano molte vite umane – spiega Petteri Taalas, segretario generale del WMO – e quindi rilevare e monitorare tali eventi serve per migliorare la sicurezza pubblica».
NON SI SCHERZA. In tutto il mondo si sono fatti passi da gigante nel monitoraggio dei temporali: «Le indagini degli ultimi anni utilizzano una tecnologia sempre più raffinata e ha permesso di capire che i fulmini possono percorrere distanze che non ci si immaginava solo pochi anni or sono e dunque vale sempre più il detto: quando il tuono ruggisce, torna a casa», ha spiegato Randall Cerveny, responsabile delle ricerche sul clima e gli eventi meteorologici estremi del WMO.