Bere un caffè decaffeinato senza rinunciare alla qualità e al gusto classico della miscela arabica? Forse tra breve sarà possibile
Una pianta di caffè (Coffea sp.) brasiliano. Il colore dei suoi frutti varia dal verde pallido dei chicchi acerbi al rosso intenso, quando sono maturi e pronti per la raccolta. |
Abbasso la caffeina. Circa il 10 per cento del caffè consumato in tutto il mondo è decaffeinato. Per spogliare il caffè dalla caffeina si utilizzano diversi costosi processi industriali: solventi organici e anidride carbonica sono efficaci nel togliere la caffeina dai chicchi, ma levano anche alcuni composti importanti per il gusto. Un'alternativa decisamente più costosa, ma rispettosa del gusto prevede l'utilizzo di filtri al carbonio. La soluzione migliore sarebbe dunque quella di una produzione naturale.
Incroci lunghi. Almeno questa è la speranza dei ricercatori che però sono ancora lontani dal poter portare sul mercato la loro qualità di caffè. Le piante crescono molto più lentamente di quelle normali e nessuno è ancora riuscito a bersi un caffè prodotto con la nuova specie. Per questo motivo sono allo studio nuovi incroci tra piante per rendere la crescita più veloce.
Ci potrebbero volere anche 10 anni e il ritardo avvantaggerebbe i concorrenti. Come il caffè geneticamente modificate per non avere caffeina che potrebbe essere pronto in pochi anni. In più avrebbe la completa assenza di caffeina, mentre quello naturale ne conserva comunque alcune tracce. Ma chi non si fida degli OGM potrebbe considerare la ricerca brasiliana un ottimo motivo per aspettare.
(Notizia aggiornata al 28 giugno 2004)