Molte persone sanno distinguere dal suono se l'acqua versata in una tazza è fredda o calda. Forse vi stupirà saperlo, e magari vi sorprenderà altrettanto sapere che la scienza si è occupata del fenomeno. Diversi ricercatori hanno infatti indagato la capacità umana di ricavare informazioni dai suoni e da differenze anche piccole tra rumori: basti pensare alla nostra abilità – che diamo per scontata – di distinguere i suoni dell'acqua che scorre con flussi diversi o che colpisce differenti materiali. Tanushree Agrawal, della University of California a San Diego, ha indagato proprio la capacità di capire dal suono se l'acqua versata è calda o fredda: negli esperimenti, tre quarti dei partecipanti ci riescono. E voi? Ascoltate l'audio qui sopra.
Le mille bolle. Ora Xiaotian Bi, dottorando dell'Università Tsinghua a Pechino e video blogger che crea filmati a tema scientifico, ha indagato le ragioni fisiche alla base della differenza che molte persone percepiscono (qui il suo video sul suono dell'acqua, con sottotitoli).
Ha escluso gli altri fattori che contribuiscono al rumore prodotto dall'acqua versata, come la vibrazione del contenitore in cui arriva il liquido, e ha verificato che "la differenza sta nelle diverse bolle prodotte", ci ha spiegato Xiaotian Bi. Sono prodotte dall'aria che viene trascinata nell'acqua e, vibrando al momento della loro formazione, emettono un suono. Diverso a seconda della loro dimensione: più sono grosse e più il suono è a bassa frequenza. L'acqua calda produce bolle più grandi e dunque ha un suono più basso e sordo. Leggete l'approfondimento dedicato al fenomeno e all'esperimento di Xiaotian Bi su Focus n° 383.