Il nostro Paese è purtroppo abituato a scosse di terremoto e alluvioni, ma tornado e trombe marine (diverse dalle trombe d'aria, un fenomeno meteorologico estremamente distruttivo, formato da una colonna d'aria che parte dal terreno sollevando materiale di qualsiasi natura) sono generalmente eventi climatici che avvengono oltreoceano: lo scorso agosto, però, una tromba d'acqua ha fatto naufragare al largo delle coste siciliane il Bayesian, lo yacht dell'imprenditore Mike Lynch.
Questo evento climatico estremo e inusuale fa sorgere spontanea una domanda: dovremo abituarci anche noi a tornado e trombe d'acqua? I cambiamenti climatici li stanno rendendo più frequenti anche nel Mediterraneo? Un articolo di The Conversation ha provato a rispondere.
Tipi di trombe marine. La differenza tra tornado e tromba d'acqua (o marina) è il luogo in cui si formano, ovvero la terra (nel primo caso) o l'acqua (nel secondo caso).
Gli statunitensi (grandi "esperti" di tornado, visto che ne vedono in media 1.200 l'anno) distinguono ulteriormente tra due tipi di trombe d'acqua: le tornadic waterspouts, che si formano a causa di forti temporali e sono esattamente come i tornado terrestri, con la differenza che si spostano sull'acqua e diventano molto pericolosi per le imbarcazioni (vedi il caso del Bayesian); e le fair weather waterspouts, più comuni e meno pericolose, vortici molto sottili che si formano in condizioni di relativa calma quando il vento non cambia di velocità e direzione in atmosfera, e soffia al massimo a 80-100km/h.
Più caldo, più instabilità. Le trombe d'acqua sono figlie dell'instabilità climatica, che è a sua volta favorita dalle condizioni di forte contrasto termico tra acqua (o terreno) e aria: quest'estate il sud Italia è stato colpito da numerose ondate di calore che, nei giorni del naufragio del Bayesian, hanno fatto alzare la temperatura del mare fino a 30 °C, ovvero 3 °C sopra la media del periodo.
«Le trombe d'acqua nel Mediterraneo si verificano in particolare alla fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, quando il mare è caldo e le condizioni atmosferiche più dinamiche», spiega l'esperta di fisica dell'atmosfera Astrid Werkmeister.
I cambiamenti climatici peggioreranno le cose? I combustibili fossili bruciati nelle centrali elettriche, i motori degli aerei, le macchine e le caldaie – sono tutte cause dell'innalzamento non solo della temperatura globale, ma anche di quella dell'oceano: dobbiamo dunque aspettarci che nei prossimi decenni le trombe d'aria e i tornado siano più frequenti? Forse.
Se da un lato è appunto vero che il riscaldamento globale peggiora le condizioni climatiche che scatenano i tornado, dall'altro i modelli climatici non danno una risposta chiara a riguardo. «Più l'oggetto è piccolo, più i modelli climatici faticano a vederlo», afferma John Allen, professore di meteorologia alla Central Michigan University, spiegando che i tornado e i forti temporali che li causano sono "oggetti" decisamente piccoli per poter fare previsioni attendibili. In generale, si prevede che verso la fine del secolo negli USA vi saranno condizioni climatiche più favorevoli allo sviluppo di tornado, e che aumenterà la probabilità che si scatenino in autunno e in inverno, diventando invece meno frequenti in primavera ed estate.