La Botanic Gardens Conservation International (BGCI) ha compilato quella che può essere considerata la più precisa ed esauriente classificazione degli alberi del nostro pianeta: un lavoro durato anni, frutto della collaborazione di oltre 500 istituzioni. Lo studio è finalizzato principalmente ad avere un quadro di tutte le piante note del pianeta e, partendo da questo, identificare le specie più rare e quelle a maggiore rischio di estinzione.
Il lavoro, pubblicato anche sul Journal of Sustainable Forestry, ha censito e classificato 60.065 specie di alberi.
Il Brasile è la nazione che vanta la maggiore biodiversità, che in questo caso indica la ricchezza in varietà di alberi, con 8.715 specie, mentre le regioni più a nord del pianeta (tolte le regioni polari, che non hanno alberi) sono quelle che ne possiedono il minor numero di specie, con meno di 1.400 unità.

Un elemento interessante emerso dalla ricerca è il fatto che più della metà delle specie, circa il 58 per cento, sono endemiche di singoli Paesi - un fatto preoccupante per lo stato di salute di molte singole specie, potenzialmente a rischio laddove vi siano ampi progetti di deforestazione o ricadute persistenti di cambiamenti climatici. Al momento, circa 300 specie sono state valutate a maggiore rischio di estinzione: per alcune il numero di esemplari non è superiore a cinquanta unità, e vi sono anche specie che contano meno di 10 unità.
6 alberi in tutto. «Finora», spiega Paul Smith (BGCI), «non è mai stato possibile avere un'idea precisa ed accurata del numero di specie di piante né del loro stato o della loro diffusione, perché i dati non erano digitalizzati. Questo lavoro ci permetterà perciò anche di avviare interventi su specie sull'orlo dell'estinzione.»


Un esempio è quanto è stato fatto per la Karomia gigas: solamente 6 alberi al mondo, e solo in una remota area della Tanzania, segnalati da una spedizione di ricerca nel 2016. I ricercatori sono riusciti a sensibilizzare la popolazione locale, che ora protegge quegli esemplari. In più, alcuni semi sono stati raccolti e inviati agli istituti botanici del Paese, che proveranno a piantarli nel tentativo di reintrodurre la pianta nel suo ambiente, in futuro.
Rispetto al catalogo digitale, Paul Smith sottolinea che le 60.065 specie di piante censite non sono ancora l'intero patrimonio del nostro pianeta: nuove ricerche - afferma - porteranno a scoprire altre specie, forse al ritmo di un paio di migliaia l'anno.