Natura

Il pasto della città

Le aree urbane divorano terra, e di solito si tratta di quella migliore, più fertile e produttiva.

Il pasto della città
Le aree urbane divorano terra, e di solito si tratta di quella migliore, più fertile e produttiva.

La città di Seattle in una foto presa dallo Shuttle. Le aree urbane si espandono a spese delle aree ad alta produttività vegetale.© Nasa
La città di Seattle in una foto presa dallo Shuttle. Le aree urbane si espandono a spese delle aree ad alta produttività vegetale.
© Nasa

Le città stanno divorando le terre più fertili, e progressivamente abbattono la produttività netta del pianeta. Il fenomeno accade anche nelle regioni dove le aree urbanizzate occupano una parte ristretta del territorio. Secondo uno studio effettuato dalla Nasa e relativo agli Usa, dove le città rappresentano il 3 per cento della superficie, l'espansione degli agglomerati urbani sta cancellando i risultati positivi raggiunti dall'agricoltura negli ultimi anni. Se il fenomeno, come sembra, si verifica anche nei Paesi poveri, la perdita potrebbe portare a una grave riduzione delle risorse alimentari.
Già da tempo si supponeva che strade, case e infrastrutture riducessero il magazzino di carbonio costituito da foreste, praterie, paludi, ma anche piante coltivate.


LA MAPPA INTERATTIVA
Dove e come influenziamo l'ambiente.
E dove si trovano le ultime oasi selvagge.


L'uomo occupa la maggior parte degli ecosistemi terrestri. Pensi che sia
giusto? Che il pianeta sia stato creato per noi, e non per tutta la natura?

Privacy addio. Mancavano però dati precisi sulla superficie dei centri abitati. Per ottenerli, la Nasa ha sfruttato un sistema satellitare che ha consentito di effettuare fotografie notturne e che, in relazione alla presenza di luce elettrica, incendi, fulmini, fiamme di scarico industriali, ha permesso la suddivisone del territorio in aree urbane, periferiche e non urbane. La mappa è stata sovrapposta a quella costruita in base alla rilevazione della luce riflessa dalla clorofilla (rosso e prossimo all'infrarosso).

Fame e cemento. Combinando le informazioni con la temperatura, l'umidità e la piovosità, è stata calcolata la produttività primaria netta. Risultato? Le aree urbane ogni anno causano la scomparsa di 91 milioni di tonnellate di vegetazione, quanto servirebbe per nutrire 450 milioni di persone. Il conto è ovviamente teorico, segnalano gli autori, visto che non tutte le piante possono diventare cibo. Da però un'idea di quale possa essere il peso delle città tradotto in termini biologici, e il loro effetto sulla catena alimentare alla quale è collegato ogni organismo, uomo compreso. Le popolazioni , tra l'altro, si insediano proprio nelle terre migliori, e sono proprio queste che poi finiscono sotto il cemento.

(Notizia aggiornata al 7 gennaio 2003)

3 gennaio 2003
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