C'è un luogo del mondo dove sembrano concentrarsi alcune sfortune: è Maracaibo, in Venezuela. Martoriata dai pirati tra il '600 e il '700, dall'Olonese, da Henry Morgan e altri cacciatori di tesori, e poi ancora nel secolo scorso dai feroci pirati di Emilio Salgari, il suo nome sembra sia derivato dall'adattamento di un'espressione degli indios Guarijos che indica un posto dove abbondano i serpenti. Adesso ci si è messa anche la Nasa, che l'ha identificata come zona dove abbondano i fulmini.
Secondo l'agenzia spaziale Usa l'area del golfo di Maracaibo (un complesso estuario definito anche "lago") sarebbe infatti al primo posto al mondo per numero di fulmini all'anno: ben 297 per chilometro quadrato, su di un'estensione di 13-15.000 chilometri quadrati.
Il risultato arriva dopo 16 anni di osservazioni satellitari il cui studio è pubblicato sul bollettino della American Meteorological Society. «Da alcuni anni siamo in grado di rilevare questi fenomeni con un dettaglio molto elevato, e l'intero studio è molto importante sia per i meteorologi sia per le amministrazioni delle popolazioni che vivono in luoghi così esposti a queste violente manifestazioni della natura», spiega Richard Blakeslee, del Marshall Flight Center della Nasa.
Il secondo posto. Il golfo di Maracaibo è insomma una vera e propria fornace di temporali, che si formano di notte, quando la brezza di montagna converge sull'aria calda e umida dell'estuario.
Non potrebbe esserci situazione migliore (per i temporali): la maggiore intensità si ha tra agosto e novembre, quando cadono 62 saette al giorno per chilometro quadrato, mentre non ci sono quasi fulmini tra gennaio e febbraio. Un secondo picco si ha poi tra maggio e giugno.
Una situazione analoga si verifica nell'area del bacino del Congo (Africa), che infatti si guadagna così un poco ambito secondo posto nella classifica dei luoghi più elettrici della Terra, con una media annua di 205 fulmini per chilometro quadrato.
Classifica elettrizzante. Dei 500 luoghi più esposti ben 283 sono in Africa, con Camerun e Nigeria tra i primi, mentre in America Latina, dopo Maracaibo, primeggia la Colombia con un'area (Caceres) dove ogni anno cadono circa 172 fulmini per chilometro quadrato e altre quattro che superano i 100 l'anno. Sullo stesso livello ci sono diverse zone in Asia, mentre l'area di Derby (Australia occidentale) ne attira 125 per chilometro quadrato ogni anno. Il bacino del Mediterraneo, l'Europa e la Russia fino alla Cina sono invece meno esposti al fenomeno.
Non tutti i fulmini sono uguali. I fulmini sono la manifestazione di scariche elettriche e generalmente si verificano tra nuvola e suolo, ma sono comuni anche quelli che si generano tra due nubi o all'interno di una nuvola.
Nel caso più tipico il fulmine ha inizio da una nuvola, dalla quale prende forma un canale ionizzato, dove gli atomi o le molecole perdono degli elettroni, che avanza verso il suolo.
Quando il canale raggiunge il suolo, un albero o qualunque altro elemento posto a terra, si ha la scarica vera e propria, che inizia dal suolo e si propaga verso la nube, rendendo luminoso il condotto della prescarica. Si possono avere fulmini anche quando si innescano violente eruzioni vulcaniche che elettrizzano l'atmosfera e talora anche fulmini chiamati sprite (vedi su Focus.it).