Qual è il luogo più pericoloso in cui vivere, per una preda? Chi preferisce non essere mangiato dovrebbe vivere al freddo: secondo uno studio pubblicato su Science, le latitudini tropicali e gli habitat a bassa quota sono particolarmente "a rischio" per gli animali che stanno più in basso nella catena alimentare. A mano a mano che si sale, di latitudine e di altitudine, il numero di animali (in particolare insetti) che finisce nelle grinfie dei predatori diminuisce.
Mangiati questo! Il gruppo internazionale di ricercatori lo ha scoperto grazie a un curioso metodo di indagine - per il quale nessuna preda è stata immolata. Al contrario, 2.900 bruchi finti, fatti di un'argilla molto vistosa (vedi foto in alto), sono stati sparpagliati da 40 scienziati in 31 località a diverse latitudini e quote, e poi ritirati da 4 a 18 giorni dopo. Il morbido materiale è servito a tener traccia dei morsi - l'intaccatura del becco di un uccello è diversa dal segno dei denti di un topo o dalla puntura di una formica.
Verso la pace. Per ogni grado di latitudine in più, ossia ogni 111 km, la quantità di attacchi diurni è diminuita del 2,7%, sia a nord sia a sud dell'equatore. La predazione nell'Artico è risultata pari a un ottavo di quella all'equatore. A fare la differenza sono stati soprattutto gli attacchi degli artropodi (come le famigerate formiche tropicali). La percentuale di morsi è calata anche salendo di quota: meno 6,6% ogni 100 metri di ascesa.
Se la maggiore biodiversità alle latitudini tropicali non è una novità, le interazioni tra specie non erano ancora state studiate con chiarezza. Per lo meno non con un metodo così particolare.