I deserti della Terra potrebbero avere intrappolato una notevole quantità dell'anidride carbonica (CO2, uno dei gas serra più importanti) che abbiamo prodotto bruciando combustibili fossili: sarebbe contenuta negli acquiferi sotto i deserti, in quantità tali da superare quella trattenuta da tutte le piante del pianeta.
Il mistero del carbonio mancante. L'anidride carbonica prodotta dall’uomo finisce per circa il 40% in atmosfera (e lì rimane per tempi molto lunghi e contribuisce all'aumento della temperatura del pianeta), mentre il 30% circa viene cattura dagli oceani.
Al conto manca un 30%. Si pensava che fosse trattenuto dalle piante, ma negli ultimi anni, ripetute ricerche hanno dimostrato che l’intero volume di verde del pianeta non ce la fa a contenere tale ammontare di anidride carbonica.
Da alcuni anni si stava dunque cercando chi trattiene l’anidride carbonica sparita nel nulla. Adesso una ricerca recente avanza una spiegazione: la CO2 mancante all'appello finisce sotto i deserti, da quando molte aree desertiche sono state trasformate in agricole e si è iniziato a irrigarle.
Viaggio di sola andata. La scoperta è opera di ricercatori cinesi che hanno studiato l’habitat di alcune aree desertiche trasformate nel tempo. Essi hanno osservato che il carbonio presente in atmosfera viene assorbito dai grandi campi di coltivazioni, e rilasciato nel suolo, dove l’acqua di irrigazione lo trasporta in profondità.
Il carbonio finisce infine negli acquiferi. Spiega Yan Li, dell’Accademia cinese delle scienze, autore della ricerca: «Il carbonio dell’atmosfera finisce nelle falde acquifere, sotto spessi strati di sabbia, e da lì non può tornare in atmosfera: è un percorso che ha una sola direzione».
Più di tutte le piante del mondo. Questa ricerca stima che la quantità di carbonio nelle falde acquifere dei deserti sia 14 volte superiore rispetto a quanto si pensava e che va accumulandosi sempre più con il passare del tempo. Nei deserti, le grandi riserve d'acqua sotterranee potrebbero contenere anche un trilione di tonnellate di carbonio, addirittura un quarto in più di ciò che possono tutte le piante del pianeta, ed essere così irrimediabilmente contaminate.