Il Sistema delle Aree Protette del Lazio è composto da 3 parchi nazionali e 91 aree protette: sono parchi, riserve e monumenti naturali (comprese due aree marine) per un totale di superficie protetta di circa 240.000 ettari, equivalente a più del 13% della regione. È un patrimonio ambientale fatto di paesaggi, archeologia e biodiversità: territori di grandi tradizioni storiche che si intrecciano a miti, leggende e folclore locale, e la tutela di questo patrimonio e delle interconnesioni che genera è un importante esempio di sviluppo sostenibile.
Negli anni '50 la costruzione di una diga subito a valle della confluenza del fiume Farfa nel Tevere formò un bacino di circa 300 ettari, l'attuale lago di Nazzano: nel 1979 divenne la prima Area protetta Regionale del Lazio e oggi è un'oasi naturalistica, un paradiso per gli uccelli acquatici.
La Settimana dei Parchi del Lazio (programma) si svolge ogni anno in prossimità del 24 maggio, data della Giornata europea dei parchi, l'anniversario dell'istituzione della prima moderna area protetta europea. Diverse iniziative avranno luogo nei weekend dell'11 e 12 maggio (in tutte le aree protette del Lazio) e del 18-19 maggio nella Riserva Naturale Nazzano, Tevere Farfa, che per i suoi "primi 40 anni" ospiterà l'evento principale.
Oasi di biodiversità. Con quasi 400 chilometri di coste, rocciose e sabbiose, vette appenniniche che superano anche i 2.000 metri, laghi e fiumi, pianure e colline, grotte carsiche e sorgenti sulfuree, il Lazio, che per estensione rappresenta meno del 6% del territorio nazionale, ospita oltre il 50% del patrimonio nazionale in biodiversità: circa 30.000 specie animali e 3.500 specie vegetali censite. Solo per fare qualche esempio, più del 50% delle specie di orchidee, il 40% delle piante superiori, il 40% di anfibi e rettili che vivono in Italia.
Tra orsi e dinosauri. Nel Parco dei Simbruini, il più esteso della regione (30.000 ettari), è possibile imbattersi in qualche esemplare di orso: è l'orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus), che vive solo nell'Italia centrale e si lascia vedere sulle montagne, dove si nutre di bacche di rosa canina. Nel Lazio meridionale, invece, nel Parco dei Monti Aurunci e nel Monumento Naturale del Fosso Brivolco, si possono vedere le orme dei giganti che popolavano questi territori 100 milioni di anni fa: i dinosauri erbivori e i loro predatori bipedi e veloci, i teropodi.
Nei parchi del Lazio vivono specie animali e piante esclusive, uniche al mondo. Per esempio, nel lago di Posta Fibreno (ai piedi dell'appennino), vive una trota endemica, ovviamente tutelata, il Carpione del Fibreno. Il Limonio di Ventotene (Limonium pandatariae Pignatti), una pianta erbacea, è un altro esempio di endemismo: è possibile vedere solo qui e da nessun'altra parte al mondo, come anche la Salamandrina di Savi (Salamandrina perspicillata).
Mentre nel Parco dei Monti Lucretili c'è un vero e proprio mistero biologico: lo storace (Stirax officinalis), una pianta angiosperma che fa fiori bianchi e profumati. È una pianta tipica dell'Europa Orientale... e in Italia si trova solo nel Lazio.
Elogio della lentezza. Il Cammino Naturale dei Parchi è una delle possibilità di esplorare a piedi gran parte del Sistema dei Parchi: sono complessivamente 430 chilometri di natura che uniscono Roma e L'Aquila attraverso ambienti particolarmente suggestivi. È un percorso a tappe accessibile a tutti, non riservato agli escursionisti più esperti, lungo i sentieri dei pellegrini.