Se poteste fare un salto indietro nel tempo per vedere qualcosa di davvero stupefacente vi consigliamo la Florida di 20 mila anni fa. Secondo uno studio del climatologo Alan Condron e della geologa marina Jenna Hill, pubblicato su Nature Geoscience, a quell'epoca alcuni iceberg provenienti da nord sarebbero andati alla deriva fino a raggiungere la costa più apprezzata dai pensionati statunitensi.
VERSO SUD. Durante il consistente ritiro della calotta glaciale nordamericana, l'acqua fredda derivante dallo scioglimento si è riversata nei laghi e ha provocato gigantesche esondazioni che hanno spinto alcuni iceberg al largo dell'Oceano Atlantico settentrionale. La scienza ha ipotizzato finora che questi si siano diretti alla volta dell'Europa costeggiando la Groenlandia, ma la teoria "classica" viene messa in discussione da nuovi modelli climatici. Secondo la recente mappatura di Condron e Hill, i giganti di ghiaccio avrebbero intrapreso una rotta diversa, in direzione sud, provocata probabilmente dalla corrente fredda che le acque alluvionali hanno formato lungo la costa nordamericana.
Sulle orme degli iceberg. I risultati del nuovo modello di mappatura sono stati messi in relazione con le già note tracce presenti sul fondale marino al largo del South Carolina e della Florida. Questi solchi sono compatibili con la teoria degli studiosi: gli iceberg, che si estendevano fino a 300 metri sotto il livello del mare, avrebbero raggiunto in pochi mesi la costa del South Carolina scontrandosi con il fondale, e alcuni di loro avrebbero raggiunto la costa della Florida.
Si tratta ancora di una teoria da dimostrare, anche perché i geologi non sono sicuri del periodo in cui le tracce si sono formate, né se siano state provocate da un solo avvenimento. Quest'ipotesi apre però nuovi scenari di indagine e fornisce ai ricercatori una prospettiva anche nello studio dello scioglimento della calotta di ghiaccio della Groenlandia e delle conseguenze che potrebbe avere sulle correnti atlantiche.