Erano già lì quando i Sumeri inventarono la scrittura cuneiforme, sono sopravvissuti all'ascesa e alla caduta dell'Impero Romano e a 44 Presidenti degli Stati Uniti. Ma ora gli alberi più longevi del pianeta, i pini dai coni setolosi (bristlecone pine) della specie Pinus longaeva, che resistono nelle White Mountains della California, potrebbero estinguersi per colpa dei cambiamenti climatici.
In particolare, a causa dell'innalzamento delle temperature, potrebbero essere soppiantati da alberi più giovani, capaci di adattarsi facilmente alle alte quote, dove il clima è più adatto alla crescita di queste piante. È l'allarme lanciato dagli scienziati della California Davis, secondo i quali non resta molto spazio disponibile in alta quota per questi alberi, prima di arrivare alla cima delle montagne.
Rivali. I bristlecone pine dominano il paesaggio tra i 2.900 e i 3.500 metri, caratterizzato da rocce calcaree, aria fredda e secca e scarsa piovosità. Alla stessa quota, ma su terreni più sabbiosi e granitici, si trovano i Pinus flexilis, altre piante locali molto resistenti. A questa altitudine e con poche specie a competere per le scarse risorse, i bristlecone pine crescono di circa 2,5 cm all'anno, e possono continuare per millenni: uno di essi ha raggiunto i 5.062 anni.
Chi primo arriva... I cambiamenti climatici costringono piante come queste a salire progressivamente di quota per trovare temperature adatte alla sopravvivenza, a mano a mano che il loro habitat originario si scalda. Ma i ricercatori hanno osservato che la maggior parte dei giovani pini osservabili ad alta quota sono della specie Pinus flexilis.
Complice un corvo locale che ne disperde i semi, queste piante sono diventate molto veloci a colonizzare l'alta quota, dove consumano luce e acqua e rendono più dura la competizione per gli alberi matusalemme. È una gara a chi si adatta per primo. E le piante più leggendarie della California potrebbero perderla.