È il momento della natura: questo lo slogan che accompagna la 47a edizione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, che si celebra il 5 giugno. La natura e la sua biodiversità sono al centro delle preoccupazioni delle Nazioni Unite: e a ragione, dal momento che nel mondo sono circa un milione le specie viventi a rischio estinzione, pari all'11% circa del totale. Secondo gli scienziati, a questo ritmo ci troveremo presto di fronte a una sesta (o forse quinta?) grande estinzione di massa. Ad aggravare la situazione già compromessa del nostro pianeta concorrono diversi fattori: dal tanto citato cambiamento climatico, al conseguente scioglimento dei ghiacciai, alla deforestazione.
Più veloce del previsto. Un nuovo studio pubblicato su PNAS afferma che la sesta estinzione di massa si sta avvicinando più in fretta del previsto: «Tra il 2001 e il 2014 si sono estinte 173 specie animali», ha dichiarato alla CNN Gerardo Ceballos González, uno degli autori dello studio. «L'estinzione sta correndo ad una velocità 25 volte superiore a quanto ci aspetteremmo guardando ai ritmi del passato». Negli ultimi cento anni, si sono estinte oltre 400 specie animali: nel normale corso dell'evoluzione, affermano i ricercatori, ci sarebbero voluti fino a 10.000 anni per assistere a una tale estinzione. E non dimentichiamo che siamo sempre noi umani la prima causa delle estinzioni (e delle pandemie)...
In Italia. Proprio perché la crisi ambientale è un problema globale che non può e non deve essere ignorato, anche l'Italia celebra questa giornata con un evento organizzato dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che ha in programma per il 5 giugno alle 10.30 una tavola rotonda (rigorosamente online) alla quale interverranno Sergio Costa, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e Teresa Bellanova, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. «L'obiettivo dell'evento», si legge sulla pagina ufficiale dell'evento, «è, innanzitutto, di rispondere all'invito dell'ONU a tutti i Paesi di contribuire a far crescere la consapevolezza globale dei cittadini sul tema del drammatico declino della natura, e di stimolare azioni concrete per arrestarlo e invertirlo».