La storia delle foreste tropicali ha visto episodi in cui la loro superficie è aumentata e diminuita, in seguito ad ampi cambiamenti climatici. Uno di questi si verificò circa 307 milioni di anni fa, alla fine del periodo Carbonifero. In precedenza, il clima caldo umido aveva favorito la diffusione e la diversificazione di specie adatte a quel clima, come i primi animali a quattro zampe simili a degli anfibi.
Foresta a macchie di leopardo. Alla fine del Carbonifero la Terra divenne più arida e le foreste diminuirono di superficie. Quel che accadde alla fauna è l'oggetto della ricerca di un gruppo di paleontologi dell'università di Birmingham (UK), che hanno studiato l'andamento delle specie fossili dai dati di un database paleontologico. L'articolo, uscito su Proceedings of the Royal Society B (qui il riassunto, in inglese), spiega che il collasso della foresta tropicale ha portato a una catastrofe per tutte le specie, ma in particolare per gli anfibi.
Anche se altri gruppi di animali sono diminuiti, la frammentazione della foresta ha portato alla creazione di ambienti differenti e quindi alla nascita di molte specie nuove, in particolare tra i lontani antenati di rettili (quindi anche dinosauri e uccelli) e mammiferi, i cosiddetti amnioti.
Vagabondi del carbonifero. L'articolo, a differenza di altri lavori precedenti, afferma che non ci fu un aumento di nascita di specie endemiche (ossia proprie solamente della foresta tropicale), ma che dopo i cambiamenti dell'ambiente questi animali ebbero la possibilità di diffondersi in altri ecosistemi in tutto il mondo, e dare quindi origine a specie diverse anche in ambienti lontani dall'equatore. È stata una specie di spinta per l'evoluzione, causata dalla frammentazione della foresta tropicale originaria.