Una strana creatura che non aveva finora trovato la giusta collocazione nell'albero della vita è stata infine classificata. Per 280 milioni di anni questo strano animale, chiamato Hyolitha, ha vagato per i mari di tutto il mondo: una delle tante forme di vita che apparvero durante il Cambriano, circa 540 milioni di anni fa, quando il pianeta visse un'improvvisa esplosione di vita, in una enorme varietà di forme.
Micro. L'Hyolitha è sempre risultato difficile da classificare, ma recentemente la fortuna ha aiutato i paleontologi con il ritrovamento di alcuni esemplari con tessuti molli fossilizzati all'interno della conchiglia, condizione rara e straordinaria.
Dall'esame di queste parti si è potuto stabilire che gli Hyolitha appartengono al variegato gruppo dei Lophophorata. In particolare, gli Hyolitha, ora considerati Brachiopodi (animali in apparenza simili a molluschi bivalve) sono organismi lunghi un paio di centimetri con una conchiglia a forma di cono a protezione di un opercolo, a sua volta ricoperto da due supporti curvi, chiamati helens.
508 milioni di anni. Alcuni paleontologi sostenevano l'ipotesi che potessero essere dei molluschi molto strani, per altri, invece, mancavano elementi sufficienti per poterli classificare.
La svolta si è avuta grazie a Joseph Moysiuk, paleontologo (University of Toronto), il quale ha studiato più di 1.500 esemplari di Hyolitha raccolti sulle Montagne Rocciose canadesi e in altri siti dell’Idaho e dello Utah (Usa) e il cui lavoro è stato pubblicato su Nature (sommario, in inglese).
Di questi, ben 254 mostravano tracce di tessuto molle fossilizzato. «Le rocce dalle quali sono stati estratti molti di questi esemplari hanno 508 milioni di anni, il che rende questi Hyolitha tra i più antichi reperti fossili di questo genere mai studiati», afferma Moysiuk.
Animale filtratore. Elemento fondamentale per la ricerca è stata la scoperta di un tessuto a forma di ala di gabbiano in prossimità dell'apertura dell'opercolo. Da esso, sostengono i ricercatori, si allungavano da 12 a 16 tentacoli, ed è molto probabile che fossero animali filtratori, ossia che si cibavano filtrando l'acqua di mare proprio attraverso questi tentacoli.