Natura

Il vulcano che ha messo in ginocchio l'Europa

Che cosa sta succedendo in Islanda? Le risposte scientifiche sul fenomeno naturale più irruento degli ultimi anni.

Risposte redatte con la collaborazione di Mike Burton, vulcanologo dell'INGV di Pisa che ha seguito in Islanda la prima fase dell'eruzione dell'Eyjafjallajökull.
A cura di Andrea Parlangeli, con la collaborazione di Federica Ceccherini e Gian Mattia Bazzoli.


Da che cosa è causata la nube?
Dall’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull, in Islanda. Questa eruzione è finora avvenuta in due fasi. C’è stata una prima fase più debole, cominciata il 21 marzo e conclusa il 12 aprile. La seconda fase ha avuto inizio intorno alla mezzanotte tra il 13 e il 14 aprile. Questa fase, ancora in corso, sta causando gravi problemi alla circolazione degli aerei in tutto l’emisfero settentrionale. Infatti si tratta di un’eruzione esplosiva avvenuta sotto un ghiacciaio, per cui l’acqua generata dalla fusione del ghiaccio, oltre a generare gravi inondazioni sul posto, quando entra a contatto con il magma, fa aumentare il tasso di frantumazione delle rocce e dunque la formazione di polveri sottili.

Quando smetterà l’eruzione?
È difficile dirlo, anche perché attualmente nessuno è riuscito a guardare nella bocca del vulcano, per vedere che cosa succede. L’eruzione potrebbe durare alcuni giorni, ma anche molte settimane. L’ultima eruzione del vulcano, nel 1823, infatti, durò alcuni mesi.

Perché la nube si espande così rapidamente?
Per due motivi essenziali: perché è composta da polvere molto fine e perché è spostata dai venti molto veloci che si trovano nell’alta atmosfera. La colonna di polvere che si alza dal vulcano, infatti, è alta circa 8 km. Una quota, tra l’altro, molto utilizzata per il traffico aereo.

Perché la nube è così pericolosa per gli aerei?
Soprattutto perché le polveri, quando entrano nei motori, li rovinano oppure li rompono del tutto. Infatti le polveri minerali, quando raggiungono i motori, fondono per il calore e si depositano sulle turbine, danneggiandole irrimediabilmente. Accadde per esempio nel 1982, quando un Boeing 747 della British Airways volò attraverso la nube di polveri generate dal vulcano Galunggung, in Indonesia: tutti e 4 i suoi motori si fermarono, ma fortunatamente il pilota riuscì a riaccenderli in tempo per realizzare un atterraggio di emergenza.
Le polveri fini come quelle emesse dal vulcano Eyjafjallajökull, tra l’altro, sono le più pericolose.

Ci saranno conseguenze per il clima?
Attualmente sembrerebbe di no, perché le polveri del vulcano si muovono a circa 8 km di quota, quindi non raggiungono la stratosfera (che comincia a circa 12 km di quota). A questa quota, le polveri rimangono in circolo al massimo per un paio di settimane, prima di depositarsi al suolo.
Se, però, l’eruzione si dovesse intensificare (ma al momento non ci sono elementi per pensare che questo possa succedere, allora le polveri potrebbero raggiungere la stratosfera e rimanere in circolo molto più a lungo, oscurando la radiazione solare e raffreddando il pianeta, un po’ come accadde nel 1991, quando l’eruzione del Pinatubo nelle Filippine ha causato un raffreddamento globale del clima di circa 0,5 °C per qualche anno. Lo stesso avvenne nel 1980 per l'eruzione del Saint-Helens, nello Stato di Washington: 2 chilometri cubi di ceneri, ma diminuzione della temperatura molto più ridotta.

La nube è pericolosa per la salute?
La nube contiene polveri sottili e sostanze acide che in sé sono nocive per la salute e per l’ambiente. Al momento, però, i rischi di questo tipo sono limitati all’Islanda. In Europa, invece, la nube si muove ad alta quota e in superficie arrivano soltanto minime quantità di queste sostanze. Non c’è, dunque, alcuna ragione di preoccuparsi.

La nube può arrivare in Italia?
Dipende da come proseguirà l’eruzione in futuro e dalle condizioni meteo. Al momento non si estende ancora fino all’Italia, ma è molto vicina. Anche se dovesse arrivare sul nostro Paese, però, difficilmente potremmo vederla a occhio nudo, perché la sua densità sarebbe presumibilmente troppo bassa.

Qui a seguire una serie di video che documentano l'eccezionale fenomeno naturale.




Le immagini della nube di polvere e cenere che si alza dal vulcano dalla tv inglese ITVN.

Sul sito di EUMETSAT, l'Organizzazione europea per l'esercizio dei satelliti meteorologici, è possibile seguire quasi in diretta lo spostamento della nube. La prima animazione copre il periodo 14-15 aprile 2010.



Eumetsat

Quest'altro video, invece, mostra i movimenti del 16 aprile.


Eumetsat

Questo video, presumibilmente girato il 15 aprile, mostra i geologi islandesi mentre controllano e analizzano l'eruzione dall'alto. Naturalmente qualcuno ha già visto nelle immagini un volto diabolico: suggestione e caso vanno spesso a braccetto.



E infine, un video inserito su Flickr dell'eruzione (altre foto e video dal web, le puoi vedere qui)

16 aprile 2010
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