Sono 1.500 i vulcani attivi emersi: la possibilità che si risveglino tutti insieme è decisamente remota. «Se accadesse, la catena di reazioni innescata sarebbe simile a quella di un inverno nucleare», dice Parv Sethi, geologo della Radford University in Virginia.
Ceneri e gas scagliati in atmosfera, infatti, formerebbero una fitta coperta, destinata a durare anche 10 anni, che bloccherebbe la luce solare e con essa la fotosintesi. Al buio e al gelo, non ci sarebbero né raccolti né cibo.
I gas vulcanici genererebbero piogge acide che contaminerebbero le falde, il suolo e gli oceani: coralli, bivalvi e crostacei sarebbero i primi a morire.
L’anidride carbonica eruttata avvelenerebbe l’atmosfera. Sopravvivrebbero solo gli organismi estremofili, capaci di resistere in ambienti molto acidi.