I nomi degli uragani sono decisi ancora prima della loro nascita: quelli degli uragani atlantici (detti anche cicloni tropicali atlantici), per esempio, sono pensati dall’Organizzazione meteorologica mondiale, che ha stilato sei liste di nomi, usate a rotazione anno dopo anno.
Quella in uso quest’anno (Alberto, Beryl, Chris, Debby, Ernesto, Florence, Gordon, Helene, Isaac, Joyce, Kirk, Leslie, Michael, Nadine, Oscar, Patty, Rafael, Sandy, Tony, Valerie, William) è già stata usata nel 2000, 2006, 2012 e sarà riproposta nel 2024. Ogni lista è composta da nomi propri, uno per ogni lettera dell’alfabeto (a eccezione delle lettere Q, U, X, Y, Z).
La lista completa degli uragani atlantici è consultabile qui.
Ciclo continuo. Se necessario, a fine lista, si ricomincia da capo, e all’inizio dell’anno nuovo si passa alla lista successiva. I nomi attribuiti a uragani catastrofici vengono eliminati dalla lista e sostituiti: così Katrina indicherà per sempre la tragedia vissuta a New Orleans nel 2005.
Unisex. Questa usanza, ufficializzata dal 1953, prevedeva all’inizio solo nomi femminili, ma dal 1978 sono stati aggiunti anche nomi maschili. Esistono altre liste, usate con regole e modalità differenti, che identificano tali fenomeni in altre zone del pianeta: Pacifico (nord-orientale, centrale, nord-occidentale), regioni australiane, oceano Indiano, Fiji, Filippine, Papua Nuova Guinea.