La velocità del vento si misura con uno strumento detto anemometro (dal greco anemos, vento). Nei più semplici, tre o quattro coppette fissate su un asse rotante vengono fatte girare dal vento. La rotazione, proporzionale alla forza del vento, viene registrata da un contagiri e convertita in velocità. Strumenti più precisi si ottengono collegando il perno rotante con un magnete circondato da bobine. La rotazione del magnete genera nelle bobine una corrente elettrica la cui intensità, proporzionale al movimento, è misurata da un amperometro, che automaticamente fornisce la misura della velocità. L’unità di misura è data dallo spostamento del vento nell’unità di tempo, per esempio chilometri all’ora. Un metodo per tarare gli anemometri consiste nel calcolare il tempo in cui una coppetta percorre la circonferenza e nel trasformare questa in una retta: la velocità è data dalla lunghezza diviso il tempo che ha impiegato la coppetta a percorrerla.