Il terremoto è un rapido movimento vibratorio del suolo causato dalla propagazione di onde sismiche attraverso la crosta terrestre. Tali onde sono di tre tipi diversi: longitudinali, che danno origine in superficie a scosse sussultorie; trasversali, meno veloci delle precedenti, che danno origine alle scosse ondulatorie, e infine superficiali, ancora più lente. È possibile determinare la zona di provenienza delle onde attraverso la costruzione di un diagramma distanza-tempo, analizzando cioè la velocità di propagazione delle diverse onde sismiche in diversi intervalli di tempo. In un sismogramma si distingue bene l’arrivo delle onde longitudinali da quello delle onde trasversali: ed è proprio sulla base della differenza dei tempi di arrivo delle onde sismiche che si riesce a determinare la distanza della zona focale (ipocentro) dal luogo di rilevamento. Le onde longitudinali e le onde trasversali vengono infatti originate simultaneamente al centro di un terremoto ma le prime si propagano a velocità superiore alle seconde. Conoscendo l’intervallo di tempo che divide l’arrivo dei due fronti di onde al luogo di rilevamento ed essendo nota la velocità di propagazione delle medesime, diventa così possibile, con un semplice calcolo algebrico, determinare la distanza tra il terremoto e l’osservatorio. E con registrazioni simultanee di più osservatori in località differenti si può determinare la direzione precisa da cui provengono le onde, ossia la posizione del centro del terremoto.