Undulatus asperatus sembra il nome di un batterio, probabilmente pericoloso, oppure della formula magica di un Harry Potter. Non è così: è il modo in cui gli esperti chiamano una particolare formazione nuvolosa che fino ad oggi non è inserita nell’atlante internazionale delle nubi (pdf in inglese) della World Meteorological Organization, il catalogo di riferimento a livello mondiale delle nubi. È assai probabile che le undulatus asperatus, che in latino significa onde agitate, entreranno presto nell'atlante. Sono formazioni molto particolari, che non possono passare inosservate.
Somigliano a una coperta sgualcita che si agita nel cielo, afferma chi ha avuto modo di vederle. Sebbene appiano scure e minacciose, come per portare tempeste da fine del mondo, generalmente così come si formano si dissolvono poi quasi nel nulla. Si osservano soprattutto su grandi pianure, come quelle degli Stati Uniti centrali, e si formano solitamente verso tarda mattinata o primo pomeriggio in seguito a movimenti convettivi dell’aria, ossia aria che si riscalda vicino al suolo e che per questo sale verso l'alto. Una modalità di movimento che porta anche a temporali.
AAA LATINISTI CERCASI... Queste nubi, proprio perché si formano solo in particolari aree del pianeta, non sono molto conosciute, al punto da non essere mai state classificate. Ora sembra che la WMO voglia rimediare, e sarebbe la prima new entry dal 1951.
Da anni la Appreciation Society Nube, un piccolo gruppo di 36.000 appassionati di nubi, chiede l'ammissione delle undulatus nel catalogo, sostenendo la causa anche con filmati come quello che abbiamo proposto in questa pagina. Se la WMO cederà alla richiesta è probabile che il nome verrà cambiato, ma non si sa quale potrebbe essere: «Abbiamo bisogno di consigli da bravi latinisti», è l'appello di Roger Atkinson, una tra le poche persone al mondo che possono decidere quale nuvola può entrare nel catalogo e come deve chiamarsi.
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