La corrente di Agulhas è una delle correnti oceaniche più veloci del mondo: a 2 metri al secondo in superficie scorre verso sud dall'oceano Indiano alle coste meridionali dell'Africa dove, in corrispondenza di Capo Agulhas (Sudafrica) inverte il flusso verso occidente. È responsabile di enormi fronti di onde anomale e si ritiene possa essere la causa di molte tragedie in mare che non hanno spiegazione.
Per studiare questa immensa colonna d'acqua e il suo contributo alla straordinaria biodiversità marina dell'emisfero Sud del mondo, una spedizione oceanografica si è letteralmente immersa "a distanza" nella corrente grazie a due speciali veicoli sommergibili autonomi, i Seagliders (letteralmente: alianti di mare).
I droni-alianti hanno funzionato perfettamente, trasportati dal flusso, raccogliendo dati e inviandoli alla nave appoggio, viaggiando tra i 100 e i 1.000 metri di profondità. finché i ricercatori hanno in parte perso il controllo di uno dei veicoli, che ha iniziato a muoversi controcorrente, catturato da un vortice d'acqua.
Con loro grande sorpresa i ricercatori hanno dovuto constatare che il sommergibile era finito in una circolazione oceanica del tutto simile a un ciclone atmosferico: un vortice di circa 15 chilometri di diametro che procedeva a bassa velocità ("a passo d'uomo").
Grazie ai satelliti in passato sono stati osservati vortici oceanici, ma di dimensioni decisamente molto più grandi e perciò con effetti di difficile interpretazione. Questa è invece la prima volta che viene osservata una circolazione ciclonica di dimensioni relativamente piccole in acqua.
I ricercatori, coordinati dall'oceanografo M. Krug (Ecosystem Earth Observation, Sudafrica), nell'articolo pubblicato su Geophysical Research Letters (sommario, in inglese) sottolineano come queste piccole correnti cicloniche della corrente di Agulhas siano la chiave per spiegare i percorsi migratori degli enormi banchi di sardine che, al largo del Sudafrica, nutrono numerose specie di predatori.