L'animazione del Bjerknes Centre (Istituto di ricerche sul clima) mostra l'acqua trasportata in atmosfera tra settembre e novembre del 2014: le sfumature chiare sono il contenuto complessivo di acqua atmosferica, principalmente in forma di vapore acqueo; in rosa i fenomeni di evaporazione, in blu le precipitazioni. Questo tipo di elaborazione delle informazioni meteo sta mettendo in luce le debolezze dei nostri sistemi di interpretazione del clima. Può sembrare un paradosso, ma la crescente e migliore conoscenza dei cambiamenti climatici avvenuti in passato ha generato una profonda incertezza sui cicli dell'acqua, in particolare "sulle vie" che prenderà l'acqua in futuro, perché quando l'acqua segue strade nuove è l'intero sistema a cambiare. È un fenomeno nuovo: la straordinaria quantità e qualità dei dati che si aggiungono grazie a satelliti e ricerche climatologiche (come quelle in Antartide) anziché rafforzare i modelli di previsione, o anche confutarli, favorendo la definizione di nuovi modelli, li rendono più incerti. Non perché siano sbagliati (gli errori si trovano e si correggono), ma perché sono gli scenari stessi a cambiare.