Uno studio americano ha trovato i responsabili della morte delle foreste nel Nord-Ovest degli Usa. Si tratta di due dei soliti noti. (Riccardo Meggiato, 30 marzo 2009)
Epidemie, incendi, competizione tra specie diverse... che cosa sta flagellando le foreste degli Stati Uniti occidentali, e non da oggi? È da cinquant'anni a questa parte che i "grandi alberi" sono in sofferenza. I ricercatori incaricati di indagare su mandato di alcune università americane e vari enti governativi sembrano però convinti di avere trovato il bandolo della matassa. Per arrivarci si sono addirittura inventati "nuovi strumenti di osservazione", come le postazioni sopraelevate in cima a... gru, quelle utilizzate in edilizia per tirare su i grattacieli: è grazie a soluzioni semoventi di questo genere che hanno potuto fare, per esempio, il censimento completo della vegetazione, misurando nel contempo la velocità di riduzione della superficie verde e della sua densità, soprattutto, con il conseguente impoverimento dell'intero ecosistema. E quali sono alla fine le conclusioni? Che cosa, più di tutto, ha tagliato l'età media degli alberi del 50% e più? Il surriscaldamento e la siccità.
CHE SCOPERTA... O NO? C'è qualche cosa di nuovo in questa "scoperta" che può sembrare banale, in tempi in cui si parla di Kyoto e CO2 quasi tutti i giorni: l'osservazione sul campo di ciò che i modelli climatici hanno finora predetto, senza dover andare fino al Polo Nord a misurare la banchisa. Che altro serve a convincere l'industria e i politici che è arrivato il momento di tradurre in fatti le belle parole dei "summit" sull'ambiente?