Per gli indigeni della Gran
Sabana, un altopiano del
Venezuela, la parola tepui
significa “casa degli dèi”. In
realtà sono montagne isolate
che si elevano per centinaia
di metri rispetto alla pianura
circostante e possiedono una
cima piatta. Una formazione
morfologica molto simile alla
mesa, come viene chiamata in
Spagna e negli Stati Uniti.
Isolati
I tepui sono spesso
distanti uno dall’altro e il
loro isolamento ha fatto sì
che sulle loro cime si sviluppassero
una fauna e una
flora peculiari. Su di essi si
trovano orchidee, bromeliacee
(piante simili all’ananas) e
spesso piante carnivore.
La
maggior parte dei tepui sono
composti da rocce arenacee,
calcaree e quarzose e sono
ciò che rimane dell’erosione
da parte dei fiumi di antichissimi
altopiani. Sono ambienti - dal punto di vista scientifico - molto interessanti e oggetto di numerose ricerche e scoperte, tra cui quelle di alcuni ricercatori italiani (leggi).
Uno dei più
noti è il tepui Auyantepui
(in lingua locale “montagna
del diavolo”), che si trova in
Venezuela e si estende per
circa 700 km2. È famoso
da quando nel 1933 vi fu
scoperto il Salto Angel, che a
oggi risulta la cascata più alta
al mondo, con 979 m di salto.