La clonazione è una tecnica dell'ingegneria genetica che serve a riprodurre milioni di copie identiche di un frammento del Dna (oppure di un corredo genetico completo), partendo anche solo da una singola cellula. Un clone però, più in generale, è un individuo geneticamente uguale a un altro.
In natura. La clonazione è abbastanza frequente in natura, in particolare negli organismi unicellulari che si riproducono per semplice divisione, senza rimescolamento di materiale genetico con altri individui, oppure nelle piante: un frammento di foglia o di radice si stacca dalla pianta madre mette radici e forma un individuo indipendente. Dal punto di vista evolutivo viene adottata da organismi che devono formare grandi popolazioni in ambienti difficili.
L'esercito dei cloni. I cloni creati dall'uomo sono diventati importanti perché garantiscono un prodotto dalle caratteristiche uniformi, sempre ripetibili. Per questo il processo di clonazione è diventato importante nel settore agricolo, e in particolare è diffuso nel settore della pioppicoltura. Per quanto riguarda le piante, è sufficiente moltiplicare un frammento vegetale, come una radice, una folgia o un gruppo di cellule. Nel caso degli animali, la clonazione viene effttuata a partire dal suo corredo genetico. Da una qualsiasi cellula di un organismo si estrae il nucleo contenente il Dna.
Si svuota poi un ovulo (proveniente da un altro organismo) del suo nucleo e si inserisce al suo posto l'altro nucleo. L'ovulo si svilupperà normalmente e darà vita a un individuo geneticamente identico al "proprietario" della cellula. Nel processo viene eliminata la ricombinazione del Dna, che si ha con l'unione delle cellule germinali maschile e femminile e che porta a un essere geneticamente nuovo.