Chiunque faccia ricerca sulle piante, o sia semplicemente curioso, conosce la TPL, The Plant List, un catalogo di tutte le specie vegetali conosciute realizzato dagli esperti dei Royal Botanic Gardens di Londra e utilizzato come riferimento in tutto il mondo. La TPL, però, non è aggiornata dal 2013, ed è stata da poco soppiantata da un nuovo, più completo catalogo realizzato a Lipsia e che, come si può leggere su Nature, denomina oltre 1,3 milioni di piante.
Il dettaglio più impressionante è che l'intera impresa è stata compiuta quasi interamente da una singola persona, il curatore del giardino botanico dell'università di Lipsia, Martin Freiberg, che ha spiegato: «Mi capita tutti i giorni di imbattermi in piante il cui nome scientifico non è chiaro, perché le liste di riferimento hanno errori o informazioni incomplete. Questo mi costringe a ulteriori ricerche e ruba tempo al mio vero lavoro. Ho provato per quanto possibile a eliminare questi ostacoli».
Catalogo prezioso. Per costruire il suo catalogo, Freiberg ha assemblato informazioni provenienti da svariati database (tra cui la TPL inglese), le ha armonizzate eliminando le ridondanze, poi ha utilizzato più di 4.500 studi tassonomici per eliminare doppioni e correggere errori di catalogazione (per esempio, di fronte allo stesso nome specifico scritto in modi diversi ha scelto quello più utilizzato e l'ha reso "ufficiale"). Infine, ha aggiunto tutte le nuove specie scoperte dal 2013 a oggi, che la TPL non aveva ancora aggiunto.
Specie e sottospecie. Il risultato è una lista di 1.315.562 nomi scientifici di piante vascolari che appartengono a 351.180 specie (e relative sottospecie), circa 70.000 in più rispetto a quelle presenti nella TPL. Il lavoro di compilazione è stato lungo e laborioso, e Freiberg si è fatto aiutare da un team dell'iDiv, il German Centre for Integrative Biodiversity Research, che si occupa di informatica applicata alla biodiversità e che l'ha aiutato a elaborare e organizzare la mole di dati del suo database.
Inizialmente il catalogo, che si chiama LCVP (Leipzig Catalogue of Vascular Plants) sarebbe dovuto essere uno strumento a uso interno dell'università di Lipsia, ma Freiberg spiega che i suoi colleghi dei giardini botanici del resto della Germania l'hanno incoraggiato a renderlo pubblico e disponibile a chiunque.