Un recente studio svizzero condotto su campioni d'aria di 800.000 anni fa dimostra che nella preistoria i livelli di gas serra erano molto più bassi rispetto a quelli di oggi. (Alessandro Bolla, 20 maggio 2008)
La qualità dell'aria sul nostro pianeta non è mai stata così scadente da 800.000 anni a oggi. È l'inquietante risultato di una ricerca condotta da Thomas Stocker, studioso del clima dell'Università di Berna (Svizzera), a cui la rivista Nature ha dato ampio rilievo. Stocker ha analizzato l'aria intrappolata all'interno di ghiaccio antartico formatosi oltre 800.000 anni fa, rilevando livelli di metano fino al 134% più bassi rispetto a quelli attuali e concentrazioni di anidride carbonica fino al 28% inferiori. I ricercatori elvetici hanno prelevato i campioni di ghiaccio contenenti l'aria preistorica a 3.000 metri di profondità, in una zona dell'antartico orientale chiamata Dome Concordia. La formazione di queste camere d'aria nella crosta ghiacciata è provocata dalla compressione che gli strati superiori del pack esercitano su quelli inferiori. «Gli squilibri provocati dall'uomo nella concentrazione dei gas serra non potranno non avere conseguenze importanti sul clima del nostro pianeta», afferma Stocker. I risultati del suo studio si uniranno a quelli di un team internazionale capitanato da Eric Wolff (Università di Cambridge, Gran Bretagna), che sta per trivellare il ghiaccio polare alla ricerca di campioni d'aria risalenti a oltre un milione e mezzo di anni fa.