Può un semplice insetto causare danni per miliardi di dollari? Sì, se è una specie invasiva difficilissima se non impossibile da fermare, e se il luogo che ha invaso sembra "arredato" apposta per farla felice. L'Agrilus planipennis, il minatore smeraldino, è un coleottero di origine asiatica sbarcato negli Stati Uniti e in Europa all'inizio di questo millennio: da allora ha allargato il suo areale sempre più rapidamente, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e di alberi morti. La sua avanzata non accenna a rallentare: uno studio pubblicato sul Journal of Applied Ecology spiega che, entro il 2050, gli Stati Uniti rischiano di perdere 1,4 milioni di alberi, la maggior parte dei quali nelle aree urbane.
Colazione con il frassino. Il minatore smeraldino è arrivato in America dall'Asia nel 2002: la prima popolazione è stata identificata nei dintorni di Detroit. Questo insetto depone le uova nelle crepe della corteccia degli alberi: una volta che si sono schiuse, le larve scavano nel legno, del quale si nutrono, creando gallerie intricate che danneggiano la pianta e la possono portare anche alla morte. Le sue vittime preferite sono i frassini, ed è qui che sta il vero problema per gli Stati Uniti. I frassini sono infatti una delle piante più utilizzate per rinverdire le aree urbane, al punto che ci sono città nelle quali sono l'unica specie vegetale presente; l'arrivo di una colonia di minatori mette a rischio quindi l'intero ecosistema cittadino - a dimostrazione, tra l'altro, che non è mai una buona idea usare una singola specie per creare un bosco urbano.
Non solo il minatore. Ci sono altri elementi che favoriscono la diffusione a macchia d'olio del minatore smeraldino: per esempio il fatto che in città questo insetto ha meno predatori, e che i boschi urbani hanno una temperatura più elevata rispetto alle foreste naturali, e sono quindi più accoglienti. Secondo le previsioni dello studio, più di 6.000 centri urbani rischiano di venire infestati dal minatore entro il 2050: sostituire gli alberi uccisi costerà circa 30 milioni di dollari l'anno, ma se nei prossimi anni dovessero arrivare (come è probabile) altre specie invasive, la "bolletta" potrebbe arrivare fino ai miliardi.
Il minatore smeraldino è il principale responsabile di queste previsioni catastrofiche: il 90% dei circa 1,4 milioni di alberi che rischiano di morire sono in pericolo a causa sua, ma non è l'unica minaccia. Altre specie invasive già presenti sul territorio americano parteciperanno alla strage, e nel prossimo futuro potrebbero arrivarne altre - per esempio il coleottero Anoplophora chinensis, già responsabile, a inizio 2000, di una strage che in Lombardia ha colpito una cinquantina di specie diverse di alberi, tra cui aceri, ippocastani, betulle, ontani, querce e salici.