Natura

Alla faccia delle pietre

Vi è mai capitato di guardare una roccia e vederci un animale o una faccia umana? A molti dei nostri lettori capita spessimo, per questo abbiamo deciso di dedicare a loro un focus file con tutte...

Alla faccia delle pietre
Vi è mai capitato di guardare una roccia e vederci un animale o una faccia umana? A molti dei nostri lettori capita spessimo, per questo abbiamo deciso di dedicare a loro un focus file con tutte le foto che ci sono arrivate in questi anni.

'A Rocc du Cappidd' Albano di Lucania, provincia di Potenza. Questa faccia non è casuale, è un'arcaica opera d'arte modellata dagli uomini migliaia di anni fa. Quante facce di pietra ha catturato il vostro infallibile 'occhio' fotografico? Mandatecele qui sotto dal link 'invia il tuo contributo'.
"A Rocc du Cappidd" Albano di Lucania, provincia di Potenza. Questa faccia non è casuale, è un'arcaica opera d'arte modellata dagli uomini migliaia di anni fa. Quante facce di pietra ha catturato il vostro infallibile "occhio" fotografico? Mandatecele qui sotto dal link "invia il tuo contributo".

Nasuti, con le orecchie a punta, con le corna, in posizione eretta o supina, di mare o di montagna, sono tutti "volti" che hanno in comune una cosa: lo sguardo fisso. Per forza sono delle pietre… Con la faccia da uomo, da cane, da cavallo da leone, se ne possono incontrare di tutti i tipi sul nostro cammino. Come è successo ai nostri lettori che in questi anni hanno fotografato facce di pietra in ogni angolo del mondo.

Nemici mimetizzati
Ma perché abbiamo certe “visioni”? È solo fantasia o c'è di più? Anche se guardando le rocce si potrebbero individuare tante figure strane, la forma che più frequentemente ci capita di vedere è la faccia, perché il viso umano è la cosa che osserviamo di più in assoluto nella vita. Per questo il cervello è rapidissimo nell'individuare quei pochi elementi che formano lo schema di un volto, ma anche il muso di un animale. Secondo gli scienziati è una capacità innata che risale ai tempi in cui l'uomo viveva a contatto con la natura e che gli permetteva di riconoscere immediatamente i nemici o gli animali feroci, che si potevano nascondere nel paesaggio.

Ingannati dai marziani
Una capacità indubbiamente molto utile, ma che talvolta ha indotto l'uomo in errore. Come è successo con i "canali" di Marte. Le linee individuate nel 1877 furono interpretate dagli astronomi che osservavano il pianeta con il telescopio, come canali di irrigazione, costruiti da qualche "marziano" e per molto tempo sono stati considerati segni della presenza di una vita intelligente sul pianeta rosso. In realtà le linee erano spezzate, ma gli astronomi le vedevano unite perché il nostro cervello tende a completare tutto quello che vede e quindi a ingannarci.

E voi siete pronti per immortalare la pietra con l'espressione più significativa? Mandateci le vostre “facce” utilizzando il link "invia il tuo contributo". Potete anche scorrere le foto di facce di pietra inviate dagli altri lettori, navigando tra i contributi qui in basso.

25 maggio 2005
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