Ecologia

Zagaja, Mediterranea & Co. sfrattati. E Capocotta rischia l'abbandono

scaduta la proroga dell'affidamento, il Comune non ha indetto il bando per evitare interruzione del servizio

Roma, 14 ago. (AdnKronos) - La tenuta presidenziale di Castelporziano da una parte, la macchia mediterranea dall'altro che caratterizzano il paesaggio di questo tratto del litorale romano tra Ostia e Torvajanica.

Capocotta: la spiaggia della cultura alternativa, del caso Montesi, del festival di poesia del 1979 che richiamò Allen Ginsberg e Lawrence Ferlinghetti; la spiaggia ricordata da Rino Gaetano in una sua celebre canzone, ma anche dell'area marina protetta delle Secche di Tor Paterno che si estende a soli 5 km dalla costa.

Di storia i gestori dei chioschi di Capocotta ne hanno vista passare e negli anni hanno assicurato accessibilità, legalità, pulizia e cura a questa spiaggia circondata dalle dune con la loro rigogliosa vegetazione. Dallo storico "Zagaja" al "Mediterranea" (che è anche struttura di uno dei circoli Legambiente) anche loro hanno una lunga storia alle spalle che ora rischia di interrompersi mettendo in forse la continuità della tutela e della pulizia di quest'area.

Da pochi giorni è arrivato ai gestori dei cinque chioschi di Capocotta un sostanziale sfratto esecutivo dal Comune di Roma, nel pieno della stagione balneare, nell'area più pregiata della costa romana e anche l'unica completamente fruibile e accessibile.

Colpa di una situazione paradossale: per i chioschi di Capocotta, il 31 maggio 2015 è scaduto l'ultimo anno di proroga dell'affidamento e il Comune di Roma, in vista della scadenza, avrebbe dovuto predisporre una gara per individuare nuovi affidatari senza interrompere il servizio (salvamento a mare, pulizia, sorveglianza delle strutture, vigilanza sulle dune) nell'area inserita nella Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e Sic - Sito di Interesse Comunitario.

L'area aspetta quindi da 19 anni il Piano di Gestione della Riserva Statale del Litorale Romano, ma intanto il Comune di Roma non è riuscito ad indire gare. Ultimo atto della storia in questi giorni, senza che nel frattempo nulla sia cambiato, il Dipartimento X invia ai gestori una comunicazione con cui notifica l'avvio del procedimento per la riacquisizione delle unità di servizio di Capocotta, sfratto esecutivo a metà stagione balneare che non tiene in nessun conto il futuro dell'area più pregiata del litorale romano, né le conseguenze per le persone che vi lavorano.

"Unico risultato certo sarà l’abbandono dell’area che dopo 15 anni tornerà in mano a vandali di ogni tipo", denuncia Legambiente che scende in campo contro la chiusura dei chioschi di Capocotta e chiede al Comune di agire in fretta "per salvare la parte più pregiata del litorale romano, recuperando anche vecchie e nuove mancanze amministrative evidenti, dopo anni di attesa anche la Giunta Marino in questi ultimi due anni non ha fatto nulla", dichiarano il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza e il presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi.

"Il tratto di litorale di Capocotta è stato in questi anni curato e gestito bene con la garanzia di pulizia e presidio; ora c'è bisogno di dare una continuità gestionale attraverso procedure di evidenza pubblica per non lasciare a se stessa la spiaggia più bella e pregiata del litorale di Roma", continuano.

Per Legambiente, se il Comune di Roma non è riuscito a mettere a bando di evidenza pubblica la gestione chioschi entro la data ultima dello scorso 31 maggio, "ora avvii la procedura immediatamente con criteri premiali per chi ha garantito la legalità e rispettato le regole".

Capocotta è quasi l'unica zona di litorale del Lazio dove i chioschi sono stati a suo tempo assegnati con bando, "ora venga garantita la continuità della buona pratica e la chiusura serena della stagione in corso per non lasciare l'area non gestita, quando di contrasto la quasi totalità degli stabilimenti di Ostia, gran parte dei quali vietano il mare ai non paganti formando il Lungomuro che denunciamo da anni, ha avuto affidamenti diretti e deroga fino al 2020".

14 agosto 2015 ADNKronos
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