Roma, 6 nov. -(AdnKronos) - L'unione fa la forza, e se ci si presenta insieme ai mercati finanziari aumentano le possibilità di sostenere gli investimenti di cui il settore idrico ha enorme bisogno. E' quanto emerso dal convegno di oggi a Cremona, nella sede di Confindustria, dove le 8 aziende pubbliche lombarde della Water Alliance hanno ragionato sulle sfide che attendono il settore, tra tutela del territorio e opportunità industriali dai mercati finanziari. L'esigenza di rafforzare la propria posizione nei confronti dei mercati è tra le motivazioni alla base della nascita di Water Alliance, la joint venture contrattuale tra le aziende in house dell'acqua lombarda.
"Reperire i fondi per sostenere i nostri piani industriali e mettere a norma il settore - ha spiegato Alessandro Lanfranchi, presidente di Padania Acque - penalizzato da un pesante gap infrastrutturale, è una delle sfide principali che abbiamo davanti. Presentandoci insieme, pur nell'autonomia di ciascuna azienda sul proprio territorio, siamo più forti e possiamo dimostrare meglio il valore aggiunto del nostro modello in house. Ma è importante che le nostre aziende siano trasparenti e dimostrino, attraverso un'operazione di rating, di essere sane e di non avere nulla da invidiare al comparto privato".
Al centro del convegno l'analisi di un'operazione innovativa e di successo: il caso di Viveracqua, il consorzio che riunisce 14 aziende pubbliche venete e che ha lanciato i primi Hydrobond italiani. Un'operazione che ha già generato 150 milioni di euro, che saliranno a 300 milioni in 4 anni, e "che stanno sostenendo una lunga serie di investimenti di piccola e media taglia", come ha spiegato Fabio Trolese, presidente di Viveracqua.
"Quello che chiediamo al mondo della finanza è di affiancarci con ancora più forza nel percorso che stiamo portando avanti con passione, per dimostrare il valore del modello che rappresentiamo, il modello di aziende totalmente pubbliche che hanno i numeri per garantire gestione industriale ed efficienza, distribuendo il valore aggiunto sul territorio - ha concluso Alessandro Russo, presidente del Gruppo CAP, a nome degli operatori della Water Alliance -. Seguiamo con interesse il modello veneto, da cui ci piacerebbe prendere spunto, ma siamo aperti anche a eventuali soluzioni nuove che possano esserci proposte nell'ambito di un dialogo continuo, trasparente e collaborativo con gli stakeholder".