Roma, 28 lug. (AdnKronos) - Rischia da uno a tre anni di carcere Matilde, l’attivista italiana di Greenpeace accusata di pirateria per un'azione contro le trivellazioni alle Canarie alla quale ha partecipato lo scorso novembre. La giovane comparsa oggi davanti a un tribunale spagnolo, è stata ascoltata sia come indagata sia come vittima, perché Greenpeace ha a sua volta denunciato la Marina spagnola per negligenza e per il ferimento di tre attivisti, tra cui la stessa 24enne italiana.
Secondo quanto riferito dall'associazione ambientalista, lo scorso 14 novembre Matilde era a bordo di uno dei gommoni di Greenpeace che si erano avvicinati alla Rowan Renaissance, una nave impegnata nelle prospezioni petrolifere alle Canarie. Il gommone fu speronato dai mezzi della Marina spagnola e Matilde cadde in acqua riportando una frattura scomposta della tibia e del perone. Soccorsa da un’imbarcazione della stessa Marina e trasferita in elicottero all’ospedale di Las Palmas, dovette sottoporsi a un intervento chirurgico d’urgenza.
"È paradossale che si denunci la vittima invece degli autori del fatto. Questo lascia pensare che la Marina spagnola - afferma Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia - voglia eludere le proprie responsabilità per un’aggressione che poteva costare la vita alla nostra attivista. Ci preoccupa - aggiunge - che un cittadino italiano possa essere accusato di pirateria in uno Stato dell’Unione Europea per una protesta pacifica e non violenta".
In questi giorni, oltre a Matilde, sono comparsi in tribunale anche gli altri attivisti feriti, ma solo in qualità di vittime: la ventiquattrenne italiana è infatti l’unica a essere indagata per pirateria, reato previsto per chi è accusato di resistenza o disobbedienza agli ordini della Marina.