di Peppe Croce
L'animale era a bordo di una nave attraccata al porto di Eilat (in Israele) ed era destinata al macello. Un ragazzo l'ha vista nuotare e l'ha portata a riva. Ora è salva, si chiama Sarah.
"La pecora Sarah è stata salvata da un ragazzo di soli 14 anni"
Pecore in mare -
Un fiorente traffico - La notizia è stata riportata in Italia dall'agenzia animalista Geapress, che spiega anche come di pecore che fanno in nave il tragitto dall'Australia al medio oriente ce ne siano parecchie. La carne ovina, infatti, è una delle più mangiate sia dagli arabi che dagli israeliani, ma gli allevamenti locali non riescono a coprire tutta la domanda. Ogni anno, quindi, migliaia di animali vengono trasportati dall'estero via nave e, una volta sbarcati, in camion. Sono destinati a macelli dove, secondo le tradizioni e le religioni locali, vengono uccise senza stordimento: il macellaio le sgozza per farle morire dissanguate.
Animalisti in rivolta - Gli animalisti, però, ritengono queste usanze religiose poco più di una crudele superstizione retaggio di una cultura da superare. Sia giusto o no, l'intervento degli animalisti australiani - che da parecchi anni criticano le condizioni in cui vengono trasportati e macellati gli ovini - ha salvato la vita a questa pecora. Che non è stata restituita al legittimo proprietario ma regalata ad un Kibbutz dove è diventata la mascotte dei bambini. Le è stato dato anche un nome tipico della tradizione ebraica: Sarah. (sp)