Ecologia

Una guerra sulle strade: 3.385 morti e 257.421 feriti nel 2013

Gli questi incidenti hanno riguardato soprattutto motoveicoli e pedoni, ma anche ciclisti. A questi numeri si aggiungono poi quelli non meno negativi dell'inquinamento dell'aria

Roma, 29 apr. - (AdnKronos) - E’ impossibile parlare di mobilità ciclabile senza ragionare sulla mobilità nel suo insieme e sulle sue esternalità negative. A partire dagli incidenti. Per quanto riguarda l’incidentalità stradale nel 2013 vi sono stati 3.385 morti e 257.421 feriti, un dato che continua a calare (-52% di morti rispetto al 2001) ma che rappresenta ancora i numeri di una autentica guerra che ogni giorno si combatte sulle strade.

Molti di questi incidenti hanno riguardato pedoni (549 morti e 21.000 feriti), ciclisti ( 251 morti e 16.800 feriti) e motoveicoli (849 morti e 58.500 feriti). E ai dati degli incidenti si aggiungono quelli, non meno gravi, dell'inquinamento dell’aria nelle città, ancora a livelli di emergenza soprattutto a causa del traffico veicolare.

Nel 2014 secondo i dati della campagna "Mal’Aria" di Legambiente su 88 capoluoghi di provincia ben il 37% ha superato i livelli di Pm10 in almeno una centralina, tra cui le principali grandi città. Anche nel campo delle emissioni di gas serra i trasporti in Italia pesano per un quarto delle tonnellate totali e nel campo dei consumi energetici quasi per il 30% dei consumi di energia primaria.

29 aprile 2015 ADNKronos
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