I primi risultati di un vaccino per limitare gli effetti devastanti di rutti e flatulenze di bovini e ovini che contribuiscono all'effetto serra.
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Chi ha mollato? In questo caso non è la solita pecora nera. |
Nella vecchia fattoria che puzza, mamma mia! Gli ovini, i bovini e gli altri grandi animali da fattoria sono infatti responsabili del 20 per cento delle emissioni globali di metano, un gas che a parità di volume è 23 volte più efficace dell'anidride carbonica nell'intrappolare e trattenere i raggi del Sole. Secondo alcuni ricercatori, negli ultimi 200 anni le emissioni di metano hanno contribuito per oltre un quinto all'incremento dell'effetto serra e al riscaldamento del pianeta.
Un vaccino contro il ruttino. Andre-Denis Wright e i suoi colleghi del CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation), un istituto di ricerca australiani, hanno recentemente sviluppato un vaccino in grado di combattere tre delle numerose specie di microbi che producono il metano nello stomaco degli animali. Il vaccino al momento è ancora in fase sperimentale ma i risultati dei primi test sono incoraggianti: nelle 13 ore successive alla somministrazione le emissioni di gas da parte degli ovini sono diminuite dell'8 per cento. I ricercatori contano ora di estendere il raggio d'azione del ritrovato, così da riuscire a rendere inoffensive tutte le altre specie di microrganismi responsabili dell'80 per cento della produzione di metano nelle pecore.
Puzzette tassate. All'avanguardia nella ricerca contro le emissioni di metano in agricoltura è soprattutto la Nuova Zelanda, che già da tempo ha introdotto una tassa (60 centesimi di euro l'anno per ogni bovino e 8 per pecora), i cui introiti vengono utilizzati dal governo per finanziare la ricerca affinché il paese possa raggiungere gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto sull'emissione di gas serra.
(Notizia aggiornata al 1 ottobre 2004)