Verona, 10 giu. - (AdnKronos) - La catena montuosa dei Carpazi meridionali tornerà ad accogliere bisonti europei liberi, dopo 200 anni dalla scomparsa. L’Italia è protagonista di quest’impresa storica grazie all’attività del Parco Natura Viva di Bussolengo che ha donato al progetto “Bison Rewilding 2014-2024” i fratelli Enea e Ulisse. Così hanno fatto anche altri zoo di Germania, Svezia e Romania, fino a comporre una mandria equilibrata. (Guarda le foto)
Dei 17 bisonti europei partiti la scorsa primavera da alcuni zoo d’Europa alla volta dei Monti Tarcu, solo 14 sono riusciti a superare il primo anno nella grande area di acclimatazione. Per quelli che hanno resistito alle avversità della natura, sabato 13 giugno si apriranno i cancelli del recinto. Ma fra i tre bisonti che non sono sopravvissuti all’inverno della catena carpatica, c’è stato anche il nostro Enea.
Tra gli “italiani”, l’avventura prosegue quindi solo per Ulisse: il maschio e la femmina dominanti della mandria sono già stati dotati di un radiocollare Gps che invierà il segnale ogni due ore e permetterà ai ricercatori del Parco Natura Viva, della Fondazione Rewilding Europe e del Wwf Romania di monitorare spostamenti e salute degli individui.
Una delle femmine è gravida e per lei, la speranza è che sappia nutrire e proteggere a sufficienza il proprio piccolo. “Stiamo tentando di salvare dall’estinzione il più grande mammifero terrestre europeo - afferma Frans Schepers, managing director di Rewilding Europe - La misura dell’emergenza è comprensibile dai dati: in natura vivono più rinoceronti neri che bisonti europei, ridotti ormai a 3.230 esemplari”.
L'obiettivo è di avere 300 bisonti europei liberi sui Monti Tarcu entro il 2024. Nel frattempo, ogni anno fino ad allora, verranno inviati dai parchi zoologici 20 esemplari e l’Italia sarà ancora in prima linea. Giasone infatti, il piccolo Bisonte europeo nato al Parco Natura Viva a maggio dello scorso anno, cresce ancora senza preoccupazioni a Bussolengo, inconsapevole dell’avventura che lo aspetta nel 2016.