Ecologia

Tribù indigene assenti dalla Cop21, ma sono le più colpite dai cambiamenti climatici

Roma, 24 nov. - (AdnKronos) - Noi li chiamiamo cambiamenti climatici, gli Yanomami (tribù isolata che abita nelle foreste pluviali e sui monti al confine tra il Brasile settentrionale e il Venezuela meridionale) li chiamano "motokari". Una parola per identificare una minaccia che grava sul destino dei popoli indigeni, i più esposti ai cambiamenti climatici perché abitano le regioni della Terra l'impatto dei cambiamenti climatici è maggiore visto che questi popoli dipendendo in larga parte, o esclusivamente, dall'ambiente che li circonda. Eppure, sono proprio loro i grandi assenti dalla Cop21.

Lo denuncia Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, che diffonde i risultati di un recente rapporto del Rights and Resources Initiative (Rri): pochissimi dei governi che parteciperanno al summit di Parigi hanno menzionato i diritti indigeni nelle loro politiche per la conservazione o per il clima; pochi si sono limitati a qualche cenno, 26 dei 47 Paesi esaminati non hanno addirittura fatto nessun riferimento in assoluto alla gestione delle terre indigene nelle loro proposte.

"La conferenza mondiale sui cambiamenti climatici di Parigi si concentrerà infatti sulle politiche energetiche delle nazioni industrializzate, e non sulla distruzione di ambienti naturali come l’Amazzonia - commenta l'organizzazione - I popoli indigeni del Brasile e di altri Paesi sudamericani stanno cercando di resistere al disboscamento, alle attività minerarie e all’allevamento di bestiame che stanno distruggendo vaste aree della foresta, ma alla Cop 21 non sembra esserci alcuna intenzione di sostenere i loro sforzi".

Sebbene siano stati esclusi dalle principali tribune di dibattito, centinaia di leader indigeni dal Sud America e del mondo parteciperanno comunque alla conferenza per far sentire la propria voce. Tra questi ci saranno noti attivisti indigeni, come Davi Yanomami, Raoni Kayapó e Mauricio Yekuana.

Tra le tribù più attive nella lotta per salvare l’ambiente ci sono: i Guajajara che hanno già attirato l’attenzione per i loro coraggiosi tentativi di resistere alla deforestazione e sono stati coinvolti in scontri con le bande armate di taglialegna (negli ultimi mesi si sono persino organizzati per spegnere un grande incendio nel territorio indigeno di Arariboia); i Ka’apor che all’inizio dell’anno hanno risposto al disboscamento illegale nel loro territorio formando un ‘esercito’ indigeno e "subendo violenze punitive", denuncia Survival; i Guarani che stanno vivendo un duro scontro con i coltivatori di canna da zucchero e soia e con i grandi allevatori.

"I popoli indigeni sono i migliori conservatori e custodi del mondo naturale - sottolinea Survival - Ma senza il sostegno della comunità internazionale, i popoli indigeni del Sud America e le regioni amazzoniche in cui vivono potrebbero essere distrutti per sempre".

“La nostra società industrializzata è responsabile della distruzione del mondo naturale e dell’inquinamento atmosferico. I popoli indigeni, invece, si sono dimostrati molto più abili di noi nel prendersi cura dell’ambiente - commenta Stephen Corry, direttore generale di Survival International - Per questo, l’arroganza con cui pensiamo che ‘noi’ abbiamo tutte le risposte, mentre estromettiamo i popoli indigeni, è davvero vergognosa. È il momento di ascoltare le voci indigene, e di riconoscere che nella lotta per salvare l’ambiente i partner junior siamo noi”.

24 novembre 2015 ADNKronos
Ora in Edicola
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.

Dalle antiche civiltà del mare ai Romani, dalle Repubbliche marinare alle grandi battaglie navali della Seconda guerra mondiale: il ruolo strategico che ha avuto per la storia – italiana e non solo - il Mediterraneo, crocevia di genti, culture, merci e religioni. E ancora: cento anni fa nasceva Don Milani, il sacerdote ribelle che rivoluzionò il modo di intendere la scuola e la fede; nella mente deigerarchi nazisti con gli strumenti del criminal profiling; le meraviglie dell'Esposizione Universale di Vienna del 1873, il canto del cigno dell'Impero asburgico.

ABBONATI A 29,90€

Attacco al tumore: le ultime novità su terapie geniche, screening, cure personalizzate, armi hi-tech. Inoltre: lo studio dell’Esa per la costruzione di una centrale fotovoltaica nello Spazio; dove sono le carte top secret sulla guerra in Ucraina; il cambio climatico ha triplicato le grandinate in Europa e, soprattutto, in Italia; quali sono le regole di convivenza tra le piante degli habitat “a erbe”.

ABBONATI A 31,90€
Follow us