Roma, 5 ago. (AdnKronos) - Paesaggi meravigliosi, culture antiche, beni storici e architettonici e competenze a disposizione dei viaggiatori; imprese moderne e sostenibili; esperienze di recupero agricolo e agroalimentare di qualità. E' il patrimonio delle montagne: realtà virtuose e lungimiranti che vivono il territorio senza sfruttarlo e, anzi, valorizzandone aspetti e caratteristiche peculiari, spesso accompagnate da attività innovative e tecnologicamente avanzate in campo energetico o dell'economia circolare. Carovana delle Alpi, la campagna annuale di Legambiente sullo stato di salute dell'arco alpino, torna anche quest'anno segnalando nove realtà virtuose con le 'bandiere verdi' e assegnando altrettante 'bandiere nere' ai "i pirati che con le loro scelte minacciano questo inestimabile e irripetibile patrimonio".
Nove le realtà virtuose 'premiate' da Legambiente: tre bandiere verdi sono andate in Piemonte e altrettante in Friuli Venezia Giulia, una in Valle D'Aosta, Lombardia e Trentino.
Nove anche le bandiere nere assegnate nel 2015: una in Valle D'Aosta e in Piemonte. In Veneto la bandiera nera è stata assegnata da Legambiente al governatore Luca Zaia e al ministro Graziano Delrio per il via libera alla nuova autostrada Valdastico Nord (A31), "insostenibile economicamente e gravemente impattante per le Alpi oltre che in totale contrasto con la Convenzione delle Alpi".
Ben tre bandiere nere in Friuli Venezia Giulia e due in Lombardia. Chiude la lista delle bandiere nere il vessillo che unisce Lombardia, Trentino e Alto Adige/Südtirol "per la proposta e l'avallo di un processo di scissione e declassamento del più grande Parco Nazionale delle Alpi e che va quindi al governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni, al presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher e al presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi".
"Il dossier di Carovana delle Alpi 2015 mostra un panorama a luci ed ombre. Certamente continuare a investire in nuove colate di cemento e in altre grandi infrastrutture stradali per aumentare l'attrattività turistica corrisponde a una ipotesi di sviluppo obsoleta, anzi decisamente sorpassata", sottolinea il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. "Non è sfregiando ulteriormente il territorio che potremo rispondere alla attuale crisi economica ma, bensì, con una visione più ampia e lungimirante dello sviluppo imprenditoriale montano, con una strategia basata sulla valorizzazione della natura e sul protagonismo delle comunità locali, capaci di creare connessioni tra arte, cultura, tradizioni, ambiente ed enogastronomia", aggiunge.
Secondo Vanda Bonardo, Responsabile Alpi di Legambiente, "le aree montane possono rappresentare realtà moderne e competitive superando debolezze e fragilità e unendosi in progetti innovativi capaci di raccogliere le sfide economiche e ambientali della contemporaneità, muovendosi anche nella prospettiva della green society e di un'economia fossil free".