Genova, 17 apr. - (AdnKronos) - Cambiare rotta per salvare il mare è possibile, basta fare un po’ ciascuno, ognuno nel proprio piccolo, nella propria quotidianità. E' la filosofia di Slow Fish che torna dal 14 al 17 maggio al Porto Antico di Genova. La manifestazione internazionale, organizzata da Slow Food e Regione Liguria in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, unisce il piacere legato al cibo alle tematiche ambientali della tutela dei mari e delle specie ittiche.
Manifestazione che prende per la gola, ma con un occhio attento non solo alla biodiversità marina, ma anche all'aspetto sociale: con 24mila pescatori a bordo, quella italiana è la seconda flotta dell’Ue con il maggior numero di imbarcati, ma nonostante questi numeri negli ultimi anni il nostro Paese ha perso oltre 18mila posti di lavoro. Eppure si calcola che per ogni posto di lavoro in mare se ne generino in media 3 a terra.
Slow Fish si propone quindi di tutelare anche questa specie a rischio, quella del mestiere di pescatore, che sta invecchiando, non attrae giovani ma impiegati stranieri che trovano nel duro lavoro dei mari uno sbocco che altri invece non vedono. "Cambiamo rotta" è dunque l’appello che lancia Slow Fish per questa settima edizione che, nell’anno di Expo, chiama a raccolta tutti i protagonisti, dal pescatore allo chef, dal pescivendolo al consumatore, perché salvare il mare è il primo passo per nutrire il pianeta.
Novità dell’edizione 2015, la presenza di una trentina di produttori dei Mercati della Terra liguri di Cairo Montenotte e Sarzana e l’offerta del mercato ittico di Genova, straordinariamente aperto tutto il giorno per l’occasione. Grande attenzione rivolta ai consumatori, che potranno usufruire dei 'servizi' dei personal shopper, studenti dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche che organizzano tour guidati e danno consigli sul pesce da scegliere, i suoi abbinamenti migliori e le tecniche di cottura più adatte.
E' proprio grazie alle scelte di acquisto che si può incidere sul modello di produzione alimentare. Acquistare specie a rischio o esemplari sottotaglia, gravare sugli stock in sofferenza o scegliere il pesce azzurro del Mediterraneo, sono semplici alternative che sui grandi numeri possono fare la differenza sul futuro dei nostri mari. Secondo gli ultimi dati Ismea, complice anche la crisi, le famiglie italiane si stanno orientando verso scelte più sostenibili: nel 2014 hanno consumato più pesce fresco, nello specifico sardine, polpi (+6%) e alici (+1%).
Ventuno Laboratori del Gusto, in cui artigiani e chef guidano le degustazioni affiancati da biologi marini e pescatori; 8 lezioni della Scuola di Cucina e 4 Appuntamenti a Tavola con star della cucina italiane e internazionali.
Attenzione rivolta come sempre ai bambini nello spazio Slow Food Educazione, perché imparino a scegliere cibi che non danneggiano l’ambiente e fanno bene alle comunità locali. In gita con la scuola o a passeggio con la famiglia, grazie all’esperienza diretta del mondo marino e al confronto con i pescatori, potranno portare a casa un ricco bagaglio di conoscenze.
Grazie al programma di conferenze dei Laboratori dell’acqua, oltre al buon cibo c’è il confronto tra saperi: quelli dei pescatori da tutto il mondo che condividono battaglie e prospettive, degli esperti che raccontano con un linguaggio semplice e diretto le problematiche che affliggono il mare, delle donne e degli uomini impegnati a migliorare ogni giorno la Terra che lasceremo in eredità alle generazioni future.
Infine, tra un acquisto e un incontro, cosa c’è di meglio di una sosta in Enoteca con un buon bicchiere di vino e uno sfizioso manicaretto? O dell’ormai classico abbinamento tra un bel boccale nella Piazza delle birre e un originale street food nelle Cucine di Strada.