Roma, 15 giu. (AdnKronos) - Sono almeno 130mila, un numero che potrebbe arrivare anche a 200mila, le tartarughe marine Caretta caretta vittime di catture accidentali ogni anno nel Mediterraneo. Circa 70mila abboccano agli ami utilizzati per la pesca al pescespada, oltre 40mila restano intrappolate nelle reti a strascico e circa 23mila in quelle da posta per un totale di 133mila catture con oltre 40mila casi di decesso. Numeri, peraltro, decisamente sottostimati: considerando in questo calcolo tutti i pescherecci comunitari e le migliaia di piccole imbarcazioni da pesca che operano nei Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo, la stima sarebbe di circa 200mila catture e 70mila decessi.
In occasione del World Sea TurtleDay, una giornata dedicata alla celebrazione delle tartarughe marine e alla loro importanza per l’ambiente marino (in omaggio al professor Archie Carr, nato appunto il 16 giugno 1909 e grande studioso di questi animali), i due progetti italiani finanziati dalla Commissione Europea attraverso il fondo Life+ Natura 2012 (TartaLife coordinato dal Cnr-Ismar di Ancona e Life Caretta Calabria coordinato dal Comune di Palizzi) e finalizzati alla conservazione delle tartarughe nelle acque italiane uniscono le loro forze per sensibilizzare l’opinione pubblica sui principali rischi che minacciano la sopravvivenza della specie.
Negli ultimi anni la conservazione della Caretta caretta, la specie più comune nelle nostre acque inserita nella Direttiva Habitat e protetta da numerose Convenzioni internazionali, ha assunto un aspetto strategico per il bacino Mediterraneo. I pericoli principali per la conservazione della specie sono rappresentati dalle catture accidentali attuate dalla pesca professionale, dal traffico marittimo, dall’ingestione di plastica, dal degrado e dall'urbanizzazione delle coste con conseguente danneggiamento dei siti di nidificazione e altro ancora.
Le attività condotte dai due progetti nei primi due anni stanno fornendo informazioni estremamente utili sulla specie e sulle possibili misure di gestione. In particolare i dati di cattura, le interviste con i pescatori e l’aumento degli interventi dei Centri di Recupero lungo le coste italiane, descrivono una situazione sempre più allarmante (i dati raccolti parlano di decine di migliaia di eventi di cattura per ogni anno nelle sole acque italiane) e testimoniano la necessità di arginare le catture accidentali, fenomeno che determina il ferimento o l’uccisione di molti individui e ostacola la conservazione della specie, in preoccupante declino nel Mediterraneo. Fattore fondamentale per il buon esito delle attività sarà la collaborazione dei pescatori, veri protagonisti dei due progetti e principali responsabili della conservazione di questa specie.
Il progetto TartaLife e il progetto Life Caretta Calabria intendono sensibilizzare il grande pubblico sulle principali problematiche che affliggono la conservazione delle tartarughe marine e sulle misure sviluppate nei due progetti: dalla pesca, con la riduzione delle catture accidentali effettuate con palangari, reti a strascico e reti da posta, alla diminuzione della mortalità post cattura, attraverso il rafforzamento dei centri di recupero e la formazione dei pescatori e degli operatori dei centri, sino alla tutela delle aree di nidificazione, che devono essere protette dai fenomeni di erosione costiera, dalla pulizia meccanica degli arenili, e dove è necessaria, la promozione di un turismo attento e di una governance in armonia con una corretta gestione costiera.
Per questo motivo, in occasione del TartaDay, tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia delle tartarughe marine, sono invitati ad aderire alla campagna di sensibilizzazione e a mobilitarsi per mandare, attraverso i social (https://www.facebook.com/tartalife), una propria foto recante un messaggio a favore della conservazione delle tartarughe. Oltre alla campagna social, presso i centri di recupero che operano su tutta la nostra penisola, dall’Emilia Romagna alla Sicilia passando per la Puglia, la Sardegna e la Calabria, sarà possibile partecipare a visite e incontri grazie ai tanti eventi previsti.
Gli eventi del TartaDay, dal 16 giugno al 19 giugno, sono consultabili sui siti web dei due progetti. Inoltre, durante la Giornata verranno liberate delle tartarughe riabilitate nei vari centri e saranno visitabili i Centri di Recupero.
Per l’occasione, Legambiente organizza un 'Tarta weekend', un fine settimana dal 17 al 19 giugno dedicato alle tartarughe marine e alla loro salvaguardia. Tra le altre, sono programmate attività a Manfredonia, a Talamone nel Parco della Maremma e nel Cilento, dove è stato rinvenuto ad Acciaroli il primo nido della stagione. I volontari di Legambiente saranno impegnati per tutto il weekend, e fino alla schiusa delle uova prevista intorno a ferragosto, in attività di monitoraggio e sensibilizzazione.